domenica 31 marzo 2013

Tanto peggio per l'Italia, tanto meglio per Grillo

  Tanto peggio per l'Italia, tanto meglio per Grillo!

 Non  meno di cinque milioni di voti provenienti dal PD e dalla sinistra italiana sono stati inghiottiti da Beppe Grillo e hanno disdegnato la scelta di Rivoluzione Civile-Ingroia che era pur sempre una scelta di sinistra c he avrebbe riportato i comunisti e la vera antimafia in Parlamento a difesa dei lavoratori. Ora su Ingroia si accanisce la vendetta del sistema ed i comunisti presto saremo fuori legge come in Ungheria e negli USA dove chi è comunista praticante non trova di che vivere perchè nessuno si vuole compromettere a dargli lavoro.
  Questo enorme afflusso di voti ha fatto perdere la testa a Grillo ed al suo Melantone. Ora vogliono tutto e per averlo non esitano a adottare la politica del tanto peggio tanto meglio. Tanto peggio andrà per l'Italia tanto meglio andrà per Grillo che riverserà la colpa sui partiti esistenti. Alla fine dei conti la sua azione serve magistralmente al rilancio di Berlusconi che è tornato in  grande auge.
   Gli insulti di Grillo a Bersani sono una manifestazione di intolleranza fascista, un modo per aizzare gli elettori ed i militanti di 5 stelle contro una persona che ha offerto di fare un governo di cambiamento. Si sarebbe potuto fare un governo Bersani con una fondamentale presenza di cinque stelle. Perchè si accettano le cariche in Parlamento e nelle civiche amministrazioni e non si accetta di dividere il potere con il PD che è una forza assai più condizionabile da sinistra di quella di Berlusconi?
  Ora Grillo gioisce della nomina di due Commissioni fatte da puttane della politica italiana anche se sono tutti rigorosamente maschi. Gioisce al rilancio del governo Monti che è presente nelle due commissioni come si trattasse di una grande forza politica.
   Avevo apprezzato il comizio di Piazza  San Giovanni perchè sono persona priva di pregiudizi ed aperta a trovare quanto di buono ci sia in tutti. Mi ero ingannato. Grillo è solo un pericoloso avventuriero che vuole il potere tutto per se e che usa la forza che ha ricevuto manipolandola ed ignorandone i contenuti progressisti e riformatori.

Il Papa tra propaganda e verità

 Il Papa tra propaganda e verità

Ancora non si capisce quanto ci sia di propagandistico e di scontato nelle cose che dice e fa il Papa e quanto invece corrisponde a convincimenti profondi che potrebbero portare ad una svolta della Chiesa. Sul senso di questa svolta se sarà progressista o mero doroteismo non sappiamo. Certo i precedenti del Papa non sono incoraggianti. Era avversario del governo di centro-sinistra dell'Argentina e amico o quanto meno non nemico di quello di destra nazifascista dei generali.
 Il fatto che recupera il vecchio armamentario della Chiesa quello per esempio di oggetti religiosi come la Sacra Sindone che, anche se accreditati da illustri scienziati, sono certamente falsi e comunque insignificanti per la fede anche se venerati dal pubblico  non è certo un buon segno. I musulmani venerano la pietra nera della Mecca cosa non certo molto diversa dal venerare un pezzo di stoffa in cui sarebbe impresso il volto di Cristo. Avrebbe mai potuto resistere duemila anni? Se resiste è la natura divina della figura impressa che lo rende possibile. Una natura divina che tuttavia non è sfuggita alla morte per crocifissione anche se dopo un paio di giorno è risorta,
Insomma bisognerà vedere che senso ha il discorso rivolto ai poveri. Della povertà della Chiesa non lo sento più parlare. Dei poveri si. Ma debbono restare tali?
Vedremo dal governo che costituirà se davvero la Chiesa vuole cambiare linea. Se si terrà stretto lo IOR e il mercante di armi che lo dirige e che è stato nominato durante la cri si di Ratzinger non sappiamo se da lui o su imposizione di Bertone ed altri.
  Intanto Ratzinger continua la sua prigionia a Castelgandolfo. Appena finiranno di approntare il carcere di alta sicurezza che stanno preparando per lui in Vaticano sarà trasferito e li troverà la sua ultima dimora.
 

sabato 30 marzo 2013

La Pasqua di Resurrezione di Monti

   La Pasqua di Resurrezione di Monti  


Ieri Napolitano, dopo lunga cogitazione, ha gettato il suo asso sul tavolo. Non conferisce nessun incarico per la soluzione della crisi. Nomina due commissioni di personalità rappresentative della peggiore cultura politica esistente in Italia dal leghismo di Giorgetti all'inciucismo di Violante ma sopratutto rilancia alla grande il governo Monti adoperando un termine che costituisce una sorta di reincarico istituzionale: operativo. Ha detto proprio così: il governo Monti è operativo. Un governo morto nella coscienza degli italiani, devastato dallo scandalo Terzi, in carica soltanto per la cosidetta ordinaria amministrazione viene rilanciato dall'allontanamento della soluzione della crisi rappresentato dalle due commissioni. Monti viene premiato come fondamentale entità politica del Paese dalla presenza in Commissione di  Walter Mauro trasfuga da Forza Italia ed ora capogruppo al Senato. Un personaggio che deve essere ammanigliato fortemente nell'olimpo dei potenti dal momento che passa da Berlusconi a Monti come se questo cambio di casacca trasformistico fosse la cosa più naturale del mondo.
  Altro personaggio di rilievo è un vecchio storico dirigente della Lega Nord, uno che è in campo sin dagli albori del leghismo e ne è stato per quasi un ventennio autorevole dirigente politico. Giorgetti è passato indenne attraverso tutte le fasi del leghismo comprese quelle più xenofobe. Forse non è irrilevante ricordare che è bocconiano come la maggioranza del ceto politico che ha in mano l'Italia di oggi.
  La presenza di Violante va decifrata. Forse è stata fatta per imbarazzare Bersani. Violante  ha subito una profonda involuzione politica che lo ha portato a cambiare le sue posizioni sull'impegno antimafia della Magistratura. Non  dimentichiamo che da Presidente della Camera  tentò lo sdoganamento dei "ragazzi di Salò" e la parificazione di resistenza e fascismo nella considetta "memoria comune degli italiani"  Ha avuto un ruolo nefasto nel riposizionamento della cultura degli ex comunisti italiani nel moderatismo  di sempre della borghesia nazionale, una delle più retrive d'Europa (e forse anche la più corrotta)
  E' sconcertante l'adesione entusiasta di Grillo e dei grillini a questo mirabolante uovo di Pasqua di Napolitano. Grillo dichiara che la proposta gli ha dato ragione sul fatto che il Parlamento può operare senza scegliere un governo. Non è affatto vero. Le commissioni con il Parlamento non c'entrano per niente. Il governo c'è ed è quello di Monti ma per il Parlamento dovrebbe essere come se non ci fosse nel senso che questo governo non può produrre atti da sottoporre all'esame del Parlamento.
  Grillo cambia discorso sul governo che non c'è ed impegna i suoi nella ricerca di candidati per la presidenza della Repubblica. Ma la nostra non è una Repubblica presidenziale. Il Presidente è scelto ed eletto dal Parlamento. La ricerca di Grillo è una provocazione per il Parlamento in  uno dei suoi più delicati poteri che non è stato ancora modificato.
  C'è una cosa agghiacciante nella scelta dei dieci "saggi" fatta da Napolitano. Non uno di loro è di cultura e di orientamento progressista. Sono tutti liberisti più o meno montiani. E' tutta gente che si riconosce nelle leggi Fornero per quanto riguarda i diritti sociali e che non ha niente da innovare o da cambiare. A queste dieci persone l'Italia sta bene cosi com'è e la cultura politica di cui sono impregnate è quella che ci ha portato alla rovina. La cultura di chi ritiene che dando il meno possibile alla gente che lavora e privandola di tutti i diritti si fa il bene di tutti.

Grillo ed Hitler

Non posso non notare come il disprezzo ostentato da Grillo verso i politici italiani sia del tutto simile quasi con le stesse parole a quello che Hitler ostentava verso i dirigenti ed i partiti della Repubblica di Weimar. Beppe Grillo non è Hitler e l'Italia non è ancora nella condizione in cui era la repubblica di Weimar. Tuttavia colpisce ed impressiona l'uso delle stesse parole.....
C'è una circostanza inquietante che rende simile la condizione dell'Italia a quella di Weimar: il pagamento di tributi enormi mostruosi pretesi dalle nazioni vincitrici della prima guerra mondiale dalla Germania ed il pagamento di 50 miliardi di euro l'anno che è una somma pazzesca imposto all'Italia e che non saremo mai, dico mai, in grado di pagare. Proprio come la germania degli anni venti.

Ecco le parole di Hitler:





"Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la
classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di
disoccupati...
Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per anni hanno dimostrato cosa sono
stati capaci di fare. Io vengo confuso... oggi sono socialista, domani
comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro.
Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella
tomba!
Mi hanno proposto un'alleanza. Così ragionano!
Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente
differente da un partito politico.
Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta.
E' un movimento che non può essere fermato.
Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile
che non può essere distrutta.
Noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo".

Beppe Grillo in Piazza San Giovanni?

NO: ADOL HITLER IN UN DISCORSO DEL 1932
No: Adolf Hitler in un discorso del 1932!

Come si sfascia l'Italia

 Come si sfascia l'Italia

Il PD non è in grado di reggere all'insuccesso di Bersani. E' già in grande affanno, in fibrillazione. Le due vecchie anime dei margheritini e dei democratici di sinistra sono tornate in superficie e si contendono le scelte da compiere dandosi randellate di santa ragione. Molti sostengono l'accordo con Berlusconi. Berlusconi lo sa ed offre l'esca di una disponibilità piena a sostenere un governo con presidente il segretario del PD. Naturalmente, come tutti sappiamo, se si dovesse costituire un simile governo Bersani ed il PD diventerenno ostaggi del Cavaliere. La loro vita e la vita del governo diventerebbero presto un inferno. Il PDL non sopporta le poche tracce di sinistra che sono rimaste nel PD e farebbe di tutto per cancellarle dall'azione di governo. 
 Sfasciandosi il PD verrebbe meno il pilastro costituzionalista e repubblicano del sistema politico italiano che diventerebbe campo di battaglia tra due orde di populisti. L'orda berlusconiana e quella grillesca. Entrambi hanno un solo punto positivo in comune (finora): sono euroscettici. Ma per il resto non hanno una visione per il futuro dell'Italia, futuro che suppone una direzione politica forte, molto forte ed avveduta. Non abbiamo un punto di riferimento che ci possa rassicurare. Non lo abbiamo. Io ateo voglio concludere questi pensieri tenebrosi come un cattolico.  Non possiamo che affidarci alla misericordia ed alla pietà di Dio dal momento che aldilà delle Alpi ci aspettano diavoli con forconi in mano e pronti a gettarci nei gironi più spaventosi dell'Inferno.

venerdì 29 marzo 2013

La felicità dell'Italia!

L'Italia deve tornare ad essere felice e libera!

L'Italia deve recuperare la sua freschezza, la sua prosperità, il buon umore, la gioia di vivere, la serenità. L'Italia ha diritto di essere felice, una nazione felice che ha la fotruna di abitare il Paese più bello del mondo e più ricco di geniali opere d'arte.
Torniamo ad essere felici abbandonando di corsa a spron battuto l'Unione Europea e l'Euro! Basta con le facce di Draghi (che guarda da trequarti), di Barroso, di Monti, basta con il deretano della Merkel. Basta con i banditi che scoperchiano le banche come scatolette di tonno (per usare una immagine di Grillo) e si prendono i soldi dei correntisti spesso rovinandoli. Vedi Cipro greca
Torniamo ad essere felici liberi e sovrani. Torniamo alla nostra lira meravigliosa. L'Italia è la più antica nazione di finanza del mondo. Firenze e Venezia sono state molto di più di wallstreet. Noi siamo noi e ci hanno ridotto a pezzenti postulanti,. Basta con i predoni barbari ignoranti del texas......

Notarelle su questo Papa (che mi attrae)


    Notarelle su questo Papa (che mi attrae)

    Posso dire qualcosa su questo Papa? Accantoniamo la storia delle sue responsabilità durante la dittatura dei militari in Argentina, una storia accaduta quasi quaranta anni fa ma che è ancora una ferita aperta per le madri e le nonne di Plaza De Majo e per quella parte del clero che subì carcerazione, torture, persecuzioni.
    Questo Papa fa della povertà il suo pavese e propone una Chiesa povera. Dice cose interessanti che potrebbero riaccendere la fiamma del sentimento e della idealità laddove c'è stanca vuota e polverosa burocrazia ed esteriorità senza anima.
    Ma c'è nella gestualià di questo Papa qualcosa che stona, qualcosa di anacronistico e che sembra provenire dal passato remoto.
    Quando bacia i piedi dei ragazzi del carcere minorile fa qualcosa che mette disagio, qualcosa di esagerato. Non si limita ad accennare al lavaggio dei piedi ma lo fa davvero ed abbraccia davvero gli arti inferiori dei giovani.
    Anche la sua prosternazione a terra, seppure protetto da un tappeto, al principio della Via crucis suona anacronistica, artefatta, eccessiva.
    Il cattolicesimo è tutto basato su colpe che debbono essere espiate. E' tutta una espiazione. A cominciare dalla redenzione del peccato originario. E' una sorta di incubo!
    Ma perchè dovrebbe redimerci e di che cosa? Perchè il genere umano dovrebbe essere di per se
    Questo Papa gesuita dovrebbe comprendere che il livello culturale del mondo di oggi non è quello delle favelas messicane o argentine. La fede non ha bisogno di gesti eclatanti, arcaismi, di esorcismi, di superstizioni ma di scelte limpide. Deve stare dalla parte dei poveri perchè cessino di essere tali, dalla parte degli aggrediti perchè non vengano più molestati, dalla parte dei più deboli perchè si facciano regole che li mettano in condizioni di eguaglianza giuridica. Questo deve cambiare nella sua proposizione sulla povertà. La fede ha bisogno di confrontarsi con la modernità con i mezzi della modernità. Lavare i piedi ai ragazzi va bene ma ancora meglio metterli nelle condizioni di non finire in un riformatorio. Il Papa si dovrebbe domandare: chi finisce al riformatorio? Ci sono rampolli delle classi agiate e colte che finiscono al riformatorio? Rispondendo a questa domanda avrà risolto il problema e non avrà più bisogno di gesti che evocano il medioevo.
    Notarelle su questo Papa (che mi attrae) Posso dire qualcosa su questo Papa? Accantoniamo la storia delle sue responsabilità durante la dittatura dei militari in Argentina, una storia accaduta quasi quaranta anni fa ma che è ancora una ferita aperta per le madri e le nonne di Plaza De Majo e per quella parte del clero che subì carcerazione, torture, persecuzioni. Questo Papa fa della povertà il suo pavese e propone una Chiesa povera. Dice cose interessanti che potrebbero riaccendere la fiamma del sentimento e della idealità laddove c'è stanca vuota e polverosa burocrazia ed esteriorità senza anima. Ma c'è nella gestualià di questo Papa qualcosa che stona, qualcosa di anacronistico e che sembra provenire dal passato remoto. Quando bacia i piedi dei ragazzi del carcere minorile fa qualcosa che mette disagio, qualcosa di esagerato. Non si limita ad accennare al lavaggio dei piedi ma lo fa davvero ed abbraccia davvero gli arti inferiori dei giovani. Anche la sua prosternazione a terra, seppure protetto da un tappeto, al principio della Via crucis suona anacronistica, artefatta, eccessiva. Il cattolicesimo è tutto basato su colpe che debbono essere espiate. E' tutta una espiazione. A cominciare dalla redenzione del peccato originario. E' una sorta di incubo! Ma perchè dovrebbe redimerci e di che cosa? Perchè il genere umano dovrebbe essere di per se colpevole e bisognoso di trovare la strada della purificazione? Questo Papa gesuita dovrebbe comprendere che il livello culturale del mondo di oggi non è quello delle favelas messicane o argentine. La fede non ha bisogno di gesti eclatanti, arcaismi, di esorcismi, di superstizioni ma di scelte limpide. Deve stare dalla parte dei poveri perchè cessino di essere tali, dalla parte degli aggrediti perchè non vengano più molestati, dalla parte dei più deboli perchè si facciano regole che li mettano in condizioni di eguaglianza giuridica. Questo deve cambiare nella sua proposizione sulla povertà. La fede ha bisogno di confrontarsi con la modernità con i mezzi della modernità. Lavare i piedi ai ragazzi va bene ma ancora meglio metterli nelle condizioni di non finire in un riformatorio. Il Papa si dovrebbe domandare: chi finisce al riformatorio? Ci sono rampolli delle classi agiate e colte che finiscono al riformatorio? Rispondendo a questa domanda avrà risolto il problema e non avrà più bisogno di gesti che evocano il medioevo.
   
colpevole e bisognoso di trovare la strada della purificazione?

Realtà surreale


 Realtà  "surreale"


I tempi della politica politicante sono distantissimi dai tempi della crisi economica e della situazione sociale dell'Italia. La politica si muove come se la condizione della Italia fosse la migliore possibile e non avesse bisogno di interventi urgentissimi ed adeguati di un potere politico che invece  stenta a coagulare ed a prendere forma e corpo. E' già trascorso oltre un mese dalle elezioni e siamo ad un punto morto che non sappiamo neppure quale è.
 Ieri Napolitano ha ricevuto Bersani ed ha parlato con lui per oltre un'ora,. Sul contenuto del colloquio ci sono varie versioni ma a quanto pare il suo incarico non è stato revocato con la nomina di un nuovo esploratore o di persona designata a fare un governo. E' stato "congelato"!! Vuol dire che potremmo avere ancora un governo Bersani? Tecnicamente si. Si tratta di una novità procedurale adottata non si sa se per addolcire la pillola al PD oppure perchè davvero esistono risorse segrete nella politica italiana che potrebbero consenitire a Bersani di fare un governo. Mah!
  Intanto girano i nomi di coloro che potrebbero prendere il posto di Bersani. Non si sa se per accertare la possibilità di un governo o per farlo. Intanto passano i giorni e probabilmente arriveremo al dopo pasqua. Ma tanto chi se ne frega? I nomi che girano sono quelli di Saccomanni   che è un quadro dell'alta burocrazia iperliberista che si troverebbe assolutamente a suo agio negli ambienti europei più ligi alla ideologia monetarista che è la religione del gruppo dirigente attuale euroatlantico, di Giuliano Amato che una volta era socialista ma che è anche lui un quadro (assai più politico di Saccomanni) della linea euroatlantista. E' stato estensore della Costituzione di Lisbona e teorico antelitteram della delegiferazione dei diritti dei lavoratori. Si parla anche di altri personaggi ma una cosa è certa: la ricerca viene fatta tra i monetaristi cioè tra coloro che danno garanzie ai "mercati" ed allo establishment  euro-atlantico. Viene escluso rigorosamente non solo un candidato di orientamento di sinistra ma financo un keinesiano. Quindi si va alla riconferma della politica della austerità che è come dire si va volontariamente verso la morte della economia italiana che oggi ha bisogno di maggiori consumi interni e di una ripresa delle investimenti. Viene scartata la ricetta progressista, viene scartata la ricetta dello sviluppo keinesiano. La ricerca del Presidente incaricato avviene in un ambito non lontano da quello di Monti e della Fornero.
  Se Grillo avesse consentito un governo a Bersani si poteva davvero fare qualcosa di nuovo e di interessante per l'Italia e per l'Europa. Ma Grillo non ha consentito e si muove con la stessa logica di Berlusconi. Entrambi dicono: o con me o lo sfascio. E' quindi possibile che si torni a votare. Ma non si capisce per che cosa. L'unica cosa certa è che Berlusconi il sempreterno cresce già di due punti e potrebbe vincere le elezioni e regalarci la sua presidenza a vita,.
 Intanto chiede spudoratamente la presidenza della Repubblica per un uomo della destra come se non avesse già la Presidenza del Senato. Grasso è stato votato dal PD ma non è uomo del PD e Berlusconi questo lo sa perfettamente.
 I comunisti sono fuori gioco e la loro voce viene smorzata dai massmedia fino a non farla udire. Ingroia è inviato al confino di Aosta. Non so se quanti del PD e della CGIL hanno votato Grillo cosa faranno e se no sono schifati della loro stessa scelta. Preferire Grillo ad Ingroia è stata una scelta anticomunista e reazionaria frutto dello sbandamento ideologico politico e morale che ha subito il popolo di sinistra dopo la morte della CGIL e della FIOM  come sindacati progressisti  dei lavoratori italiani.

giovedì 28 marzo 2013

Fallimento di un galantuomo

 Il fallimento di un galantuomo

Bersani ha fallito perchè ha tentato la quadratura del cerchio che come è noto non si può fare ed anche perchè Napolitano non ha mai creduto neppure per un istante al suo tentativo e la cosa era risaputa nei palazzi  romani e negli accampamenti dei legionari genovesi che aspettano dietro le mura che qualcosa avvicini il compimento del loro destino. Bersani ha fallito perchè aveva consentito che una parte del vecchio gruppo dirigente fosse espulso dalle istituzioni e perchè c'è una grande insofferenza che porta energia a Renzi un personaggio vecchio della politica che tuttavia qualche misterioso alchimista fa passare per nuovo e per il futuro dell'Italia...
  Qualcuno mi dovrebbe spiegare che cosa ci guadagna il PD facendo fuori D'Alema e Veltroni e tirando la volata ad uno come Renzi...
Bersani fallisce anche per ragioni culturali profonde che sono legate alla liquidazione di ogni tratto di giustizia sociale e di socialdemocrazia avvenuto durante il governo Monti. Avere spinto e costretto la CGIL a tirare la volata alla confindustria ad evitare ogni conflitto, ogni dialettica sociale non è stato produttivo a lungo andare. La società non sopporta a lungo la perdita della sua fisiologia naturale. Un sindacato chje batte le mani alla Confindustria altera il metabolismo e questo alla lunga produce malattie mortali al Paese. Una di queste è stata la riduzione dei consumi interni e la crescita esponenziale della disoccupazione.  Male ha fatto Bersani ad indurre la Camusso e Landini ad immobilizzare ed imbavagliare il Sindacato.
  Può darsi che Grillo si contenti del sacrificio umano fatto dal PD con la morte politica di Bersani e sia disposto ad appoggiare altre soluzioni perchè credo che abbia capito che se va al voto perde la metà del suo elettorato. Che è tutto proveniente dal PD e dalla sinistra che storceva il naso verso Ingroia ma votava volentieri il comico milionario di cinque stelle.  

 Ora forse  ci beccheremo  avvoltoi come Saccomandi o Amato, anime nere del liberismo europeo, gente che non si farà scrupoli ad agire come Monti ed anche peggio di Monti.
 

mercoledì 27 marzo 2013

L'avventuriero ed altro


L'avventuriero

Grillo sta puntando tutte le sue carte sulla implosione del sistema politico italiano per una sorta di palingenesi del cento per cento da lui incarnata. Il suo è gioco di azzardo, la posta per il suo successo è il fallimento dell'Italia. Non escludo che sia consigliato dall'Ambasciatore USA a Roma. Puntare al tanto peggio per il tanto meglio di lui (non dico del suo movimento che lui manipola) è da avventurieri della politica. Cosa altro possiamo aspirare da uno che ha un reddito di sei milioni di euro annuo fruttato da un capitale di cui non ha mai reso conto?
Avverto tutti i compagni e le compagne che sono moltissimi sulla reale natura di questa escrescenza politica del sistema canceroso della politica italiana. Oggi non presentarsi a Bersani è stato disvelatore. Le sue ingiurie sono da respingere al mittente perchè Bersani rappresenta un terzo dell'elettorato italiano che merita rispetto. Oggi poteva nascere un governo alla luce del sole con le condizioni dettate dal M5S. Ed invece avremo non so c he cosa che ci porterà non so dove.
 
 
 Cipro
consentire prelievi soltanto di trecento euro equivale a confiscare i depositi dei correntisti di tutte le banche di Cipro. Si tratta di un atto di banditismo, di un colpo di stato fatto dalla germania e dalla gentaglia che ha in mano le istituzioni europee.
 Se non facciamo presto a fare i bagagli ed andarcene faremo la stessa fine di Cipro se non peggiore. 
 
I Militari
Da chi è espressa la classe dirigente militare del Paese fatta da ufficiali di grado superiore? Quale aristocrazia e borghesia la esprimono?

Attenti a quanto bolle nella pentola del sistema militare e poliziesco italiano.
Oggi Barbara Spinelli chiede le dimissioni del capo di Stato Maggiore della DifesaLuigi Binelli Mentelli per il comportamento scomposto tenuto dai vertici delle Forze Armate nella questione dei due marò. Oggi un sindacato di polizia ha protestato contro la condanna dei quattro poliziotti riconosciuti colpevoli della morte di Altrovandi.
C'è qualcosa di brutto che bolle nel pentolone della burocrazia militare italiana e ci sono personaggi che toccano il culo alla gallina per vedere se nasce qualcosa di sinistro, un serpente o altro. .....
 
 
La doppietta

Al Senato è stato votato Grasso dal PD e da un gruppo di 5 stelle. Credo che nonostante questo voto Grasso sia più vicino a Berlusconi che a Bersani o al gruppo dei votanti. In effetti Berlusconi conteggia Grasso al PD ma io credo che la natura politica profonda di Grasso sia molto di più berlusconiana che pd o cinque stelle.
E' un mio convincimento che potrebbe anche essere sbagliato. Ma è sbagliato?
 
Posso porre una domanda?

Domando: perchè se un governo di un paese capitalistico va male si chiede la sua sostituzione con altro valido e se va male un governo di un paese comunista si chiede l'abolizione del comunismo e non la sostituzione del governo?
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un articolo di Barbara Spinelli



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I partiti al bivio di papa Francesco
di BARBARA SPINELLI
 
Nunc dimittis servum tuum: comincia così il cantico di Simeone, l'ebreo giusto, appena vede Gesù presentato al Tempio. La prima parola che dice, rivolgendosi a Dio, è dimissione. Antiche consuetudini si sfanno, l'attesa messianica finisce perché il messia è lì, lo sta tenendo fra le braccia.

Si entra in un'altra orbita, un cammino affatto diverso inizia all'insegna di quella che Roland Barthes ha chiamato: disoccupazione di spazi, peregrinatio in stabilitate.

Oltre il Tevere, proprio questo sta accadendo nella Chiesa. Scossa dalla corruzione, orfana di luce, ridotta a lobby, la Chiesa tasta come cieca le vie e scopre che non ce ne sono due ma solo una, perché l'altra s'inabissa: la via è il trono vuoto, perché lo occupi chi sappia far proprio il nunc dimittis, spogliandosi di potere e di mitre maestose.

Un unico filo lega le dimissioni di Benedetto XVI il 10 febbraio e la nomina, il 13 marzo, di Papa Francesco: un mese, tutto all'insegna della "disoccupazione di spazi". È significativo che il nuovo Pontefice disdegni gli ori di cattedrali e paramenti. Il papato girava a vuoto, e il ricominciamento è possibile a condizione di mettere in questione se stessi, radicalmente. "Quaestio mihi factus sum", diceva Agostino: io stesso son divenuto per me problema, peso. Memore della semplicità oltre che della povertà di San Francesco, il Papa parla ai cristiani con parole inattese, non di padre pontificante ma di servo: "Pregate voi per me". Non si sa quali effetti sortirà questo mese di ostentato trono vuoto; si può solo intuire che per sopravvivere, la Chiesa doveva passare di qui.

È strano come certe parole in certi momenti colorino ogni pensiero, ogni dire. In queste ore sono come un metro, che permette di misurare la cecità della politica, delle sue istituzioni: in Italia e anche in Europa. La stasi di ambedue cos'altro è, se non incapacità di distinguere il bivio che hanno di fronte, e attaccamento alle inerti abitudini descritte da Beckett: "L'abitudine è un patto sottoscritto dall'individuo col suo ambiente. È la garanzia di una tacita inviolabilità, il parafulmine della sua esistenza. L'abitudine è il ceppo che incatena il cane al suo vomito". Si chiama anche routine: letteralmente vuol dire piccola via, ripetutamente percorsa quando non si osa la grande.

Imboccare viuzze significa non rinunciare al potere, starsene immobili, non tollerare l'incursione di sfide o giudizi: tenerselo stretto, il potere, come il Presidente del Senato che ritiene inammissibili le critiche d'un solo giornalista. In Germania Est si racconta che tale fu l'ordine che le autorità sovietiche diedero ai governanti comunisti, quando cadde il muro di Berlino: "Rientrate in voi stessi, fatevi di ghiaccio".

L'Italia fa questo, da anni: ha congelato Mani Pulite, e ogni chiarimento, correzione, pur d'evitare la trasformazione di sé. Anche il movimento Cinque Stelle, che pure ha vinto chiedendo una mutazione della società e dei partiti, è preda di una sorta di paralisi. Ilvo Diamanti ha spiegato, lunedì su Repubblica, l'impasse di una convivenza tra anime contrarie, innovative e conservatrici. L'uscita dal sistema prevale su ogni miglioramento concreto, ottenibile subito, svigorendo la forza stessa che fece nascere, attorno al bene pubblico, il movimento. È il rischio del M5S: occupare un trono-postazione, in attesa dei tempi in cui il Messia verrà col suo Regno. Non lo sfiora il sospetto che il Regno sia già qui, che l'attesa sia un escamotage. Che le vie non siano due ma una: rinunciare all'isolamento splendido del trono, aprire un varco, proporre a chiare lettere il nome di un suo papa Francesco. Altrimenti ti chiamerai movimento ma vecchio partito rimarrai: con le sue abitudini da recinto, con la sua sconnessione dalla cittadinanza attiva che ti ha fatto re.
Quel che urge non è la prorogatio dell'esistente  -  una delle tentazioni di Cinque Stelle  -  ma la declaratio con cui Benedetto XVI ha innovato, spogliandosi del proprio scanno: le forze che ho "non sono adatte a esercitare in modo adeguato il ministero". Alcuni hanno detto: "è la fine". Era un inizio invece, era rinuncia a parte di sé per far spazio al nuovo. Così per i politici: sono a un bivio, e chi serve i propri ideali diminuisce un po' se stesso, coglie il momento se si presenta. Apprende la destrezza astuta che prolunga il carisma: fin da subito mostra che entrare in un'altra orbita politica è possibile. E se non a Dio, chiede alla coscienza: "Dimettimi, esiliami dall'istinto abitudinario che mi abita".

Secondo l'economista Albert Hirschmann, è così che le istituzioni si riformano: mescolando l'energia ultimativa dell'uscita, dell'exit, al lievito della parola (voice), che sbalestra la politica da dentro. Proprio di quest'amalgama hanno bisogno gli italiani per superare la stasi, e l'Europa per vincere una crisi che rivela la propria cecità, compresa la cecità alla democrazia. Anche nell'Unione si tratta di indicare il trono vuoto, i sovrani finalmente politici e i parlamentari forti che devono riempirlo. Da quando l'Euro trema, l'Unione s'aggrappa alla viuzza di cure che la squilibrano, l'avvelenano. Sbagliamo bersaglio accusando i mercati-padroni: sono i politici a non essere padroni di sé. A non vedere che loro sono la quaestio, il problema e l'onere. Non è l'Euro traballante che viviamo ma un più vasto sisma. I politici l'occultano, passano il tempo disputando su dilemmi esistenziali: esiste l'Unione? siamo contro? per? In tempi prosperi la domanda serviva, ma oggi lo spettro che s'aggira e impaura è la crisi, non l'antieuropeismo che la crisi secerne. Oggi la disputa che conta, e però è elusa, deve concernere il da fare, le alternative da tentare, perché l'Unione funzioni e ritrovi l'idea originaria di una comunità di cittadini padrona di sé. Come l'Italia del dopo-voto, l'Europa è prigioniera di quella che gli inglesi chiamano politics (il gioco fra partiti, poteri) ed è impreparata alla policy, alla scelta fra molte opzioni di una linea: in economia, nella ridefinizione della statualità, anche in politica estera.

Il caso dei marò è stato rivelatore. Un governo d'Europa ha mostrato di non sapere cosa sia l'India, oggi: con i suoi tribunali, con una democrazia più che sessantenne. Ha reagito come la vecchia Europa colonialista, giocando a birilli con Nuova Delhi come Chamberlain quando disse dei cecoslovacchi invasi da Hitler: "È una nazione lontana di cui non sappiamo nulla". Così enorme è la svista, che l'esercito si ribella al timone politico. È bene che il ministro Terzi si sia dimesso. Lo stesso dovrebbe fare il capo di stato maggiore della Difesa, Luigi Binelli Mantelli: con inaudita prevaricazione, forte probabilmente dell'appoggio di Terzi, ha preteso sabato che "la farsa si concluda quanto prima, e i nostri fucilieri, funzionari in servizio di Stato, siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione italiana". Nessun accenno al fatto che i marò sono pur sempre accusati d'aver ucciso due marinai indiani scambiati per pirati, e che all'India fu promesso di non tenerli in Italia.

È uno dei tanti casi di insipienza dei sovrani europei. L'Unione sta nel mondo con una propria moneta, ma solo con questa. Ha ricette economiche distruttive, e fuori casa oscilla tra annosi riflessi coloniali, dipendenza dagli Usa, fedeltà a una Nato che fa e prolunga guerre che gli Europei non decidono né discutono. Nel Mediterraneo, il nostro mare, non siamo udibili. Di altro si dibatte: Sei in Europa, o fuori? Mai vi fu, se non alla fine dell'impero romano, routine mentale più sterile.

Da questa paralisi si esce riconoscendo che il posto di comando è vacante, tutto sta a pronunciare il dimittis che prepara il nuovo. Non sarà facile, ma chi ha detto che debba esser facile edificare nuovi ordini politici, o spirituali. Chi ha detto che la soluzione sia quella impartita dai sovietici: chiudersi e farsi ghiaccio, per poi ricominciare come se nulla fosse le abitudini di ieri.





A frischi e pidita

     " A frischi e pidita"

 Ieri è stata una giornata campale per l'Italia. Schizzi di fango sono arrivati da tutte le parti a cominciare dal Governo. Il Ministro Terzi che se non erro è diplomatico di professione e faceva l'ambasciatore in Israele, all'ONU, negli USA, barone conte e marchese di sangue nobilissimo, si è dimesso in modo plateale in pieno Parlamento senza avvertire nè Governo nè Presidente della Repubblica indivinate per quale ragione? Perchè non ha condiviso il ritorno dei due marò in India!!! Avrebbe preferito che l'Italia non restituisse i due soldati e rimanesse  disonorata nel mondo come un paese che non rispetta la parola data! Le dimissioni sono avvenute tra gli applausi della destra. Il Terzi di Sant'Agata ha ritenuto con ciò di conquistare terreno tra quanti nelle Forze Armate italiane erano per la linea dura ed a difesa senza discussioni dei due marò.....
  Hanno protestato Monti e Napolitano per queste gesto che ha discreditato il governo Monti in tutto il pianeta.
  Intanto il governo con la faccia angelica di chi sta facendo una buona azione dichiara di volere finalmente cominciare a pagare i suoi fornitori. Monti ha dato questa esilarante spiegazione: così chiuderanno meno aziende! A parte il fatto che potrebbe sempre trattarsi della politica degli annunzi senza seguito concreto di fatti, c'è da dire perchè non ha provveduto a pagare prima che tante aziende fallissero e tanti imprenditori si suicidassero. Non vengano a raccontare che non c'erano i mezzi perchè questi c'erano per tante altre cose riguardanti le banche e le forze armate.
   Stiamo raggiungendo livelli di guardia per il decoro del paese. Monti che si è candidato a tutto ieri è stato definito da un autorevole giornale francese: "un uomo morto". Così lo ha definito "Le Monde" volendo dire che la carriera di questo opportunista bocconiano è finita, sbagliandosi. Bersani pensa di imbarcarlo nel suo governo come Ministro degli Esteri!
    Intanto Caselli, procuratore generale della Repubblica di Torino, attacca a testa bassa Grasso per quanto riguarda i traccheggi con Berlusconi per manipolare la questione della Procura Generale  Antimafia a vantaggio appunto di Grasso. Immagino che la cosa non finisce qui. Oggi "Il Fatto" porta un lungo articolo di Travaglio che è diciamo così, pudicamente, una biografia di Grasso scritta in modo non agiografico.
     La giornata di ieri ha registrato un altro scandalo nel Governo: Il Ministro della Sanità Balducci sarebbe impegolato in una vicenda di cellule staminali che ancora non si capisce bene dove porta. Certo a niente di buono,.
     Intanto Bersani va avanti verso la catastrofe come un pugile suonato, barcollando. Ha offerto a Berlusconi la Presidenza della Commissione Bicamerale per le Riforme in cambio della sua benevolenza verso un possibile governo di centro-sinistra (sic!). Come se le riforme fossero meno importanti della normale gestione di un governo e si potessero fare accordi per questi con gente che si vuole tenere alla larga dal governo.  Incredibile, impressionante!
       Ultima della mattinata. Grillo non guiderà la delegazione 5stelle che si incontrerà con Bersani. Uno schiaffo in piena faccia che chiude per sempre il tentativo assolutamente acrobatico del segretario del PD.
      E domani il Bersani uscirà di scena. Non farà il governo e sarà un'anitra zoppa nel suo partito che provvederà subito a farlo fuori.
     

lunedì 25 marzo 2013

L'Italia nelle mani di Grillo

Grillo potrebbe fare a questo punto il miracolo di sottrarre Bersani dal ricatto di Berlusconi e di dare un governo all'Italia dettandone le condizioni. E' nelle migliori condizioni per fare fruttare il successo elettorale di Cinque Stelle. Fare incartare la situazione italiana in un groviglio inestricabile che prepara il terreno soltanto a Renzi non credo che gli possa essere utile ed utile all'Italia. Potrebbe chiedere un Governo meta e metà ed occupare ministeri chiave per fare la politica che vuole il popolo di cinque stelle.
Potrebbe anche incidere moltissimo sulla scelta del Presidente della Repubblica.
Perchè lascia che la situazione vada in malora? A chi serve una crisi politica senza via di uscita del Paese? Non si rende conto che la sua azione favorisce il ricatto di Berlusconi?

I sindacati CGIL,CISL,UIL e l'Italia


  


    I sindacati CGIL, CISL,UIL e UGL rovinano l'Italia quanto le leggi Monti-Fornero e la politica della Unione Europea

    I sindacati italiani e sopratutto la CGIL che era il sindacato per antonomasia hanno
    danneggiato enormemente non solo i lavoratori ma l'Italia per il loro comportamento arrendevole a tutte le forzature che una schiera di giuslavoristi al servizio di un liberismo becero come quello dei bocconiani hanno introdotto nel diritto del lavoro. Il danno inferto dai sindacati ai lavoratori comincia da una ventina di anni fa con la stipula fatta da Trentin ed altri dell'accordo di abolizione della scala mobile, poi con il considetto patto di concertazione voluto da Ciampi per introdurre l'Italia nello Euro. Il patto di concertazione è un diabolico meccanismo di impoverimento dei salari e poi di conseguenza delle pensioni perchè parametra gli aumenti contrattuali ad un tasso di inflazione "programmato" cioè inesistente e ridicolmente basso. Questo meccanismo nel giro di venti anni ha sgrassato i salari italiani del quaranta per cento della loro consistenza riducendoli a livelli a volte financo al disotto della sopravvivenza. Altro che legge bronzea dei salari! Il pacchetto Treu, l'introduzione delle agenzie interinali (che guadagnano parassitariamente sul lavoro che procurano) e sopratutto la legge Biagi hanno devastato il sistema salariale italiano. La legge Biagi confermata dal governo Prodi supportato da Epifani della CGIL e poi dai Governi Berlusconi ed ora dal governo Monti ha precarizzato il lavoro riducendolo ad "usa e getta" con perdita terribile di sapere, professionalità, efficienza, qualità dei prodotti della industria e dei servizi. La flessibilità è stata una malattia introdotta nel sistema produttivo italiano bacandolo. La flessibilità è un disvalore perchè non consente l'accumulazione della conoscenza e priva le imprese dell'incentivo alla ricerca scientifica ed alla innovazione tecnologica.
    Altre gravissime colpe dei sindacati italiani sono certamente il rifiuto di chiedere il Salario Minimo Garantito ed avere permesso la devastazione del sistema pensionistico che ora ha creato una curva abissale anomala di c irca dieci anni che interviene tra i 57 ed i 67 anni in cui le persone vengono private del lavoro e della pensione. E' stata una follia abbandonare la pensione a 60 anni, una follia che ha squilibrato tutto il sistema previdenziale.
    A queste terribili colpe del sindacato italiano bisogna aggiungere l'assenza di una qualsiasi strategia di difesa a livello europeo, l'adesione alla mobilità delle aziende ad un diritto del lavoro internazionale rigido per i lavoratori e permissivo per le multinazionali e per le delocalizzazioni. La lotta successiva al trasferimento delle imprese è patetica disperata ed inutile come abbiamo visto per l'Alcoa in Sardegna.
    L'Italia ha la contraddizione di un sindacato con dieci milioni di iscritti completamente asserviti al sistema. Ha un sindacalismo autonomo e di base che viene discriminato e costretto da una legislazione di corporativismo fascista a non potere rappresentare i lavoratori in fabbrica dopo essere stati esclusi dalla firma dei contratti di lavoro.
    Questo degrado della condizione dei lavoratori dovuta alla complicità dei sindacati con il sistema ha provocato all'Italia gravissimi danni economici dovuto alla riduzione della massa monetaria interna e quindi alla chiusura di innumerevoli esercizi commerciali e tantississime fabbriche e fabbrichette. Avere ridotto alla fame i lavoratori ed i pensionati non è servito che a rendere più desolante l'economia italiana. Se non si torna ad una politica di salari ragionevoli e di diritti certi, se non viene ripristinato l'art.18 l'Italia non tornerà mai ad essere una delle prime economie del mondo. I sacrifici la fiaccano sempre di più e ne ritardano la risorgenza.
    Ma la signora Camusso si limita a chiedere una mancia: l'esenzione dell'IMU sulla prima casa.
 Pietro Ancona  
già membro del CNEL e
dell'esecutivo della CGIL

domenica 24 marzo 2013

I due Papi seduti l'uno di fronte all'altro con in mezzo la cassetta bianca piena dei segreti del VaticanLeaks e degli affari più segreti della Chiesa. Il Papa in persona è venuta a prelevarla. Ratzinger non aveva voluto consegnarla ai cardinali. A pensarci sopra si potrebbero sviluppare trame assolutamente fantastiche. La realtà supera la fantasia!!

Il Parlamento è morto

l Parlamento è morto

Prima è stato sfinito da anni di decretazione accompagnata da richiesta di voti di fiducia che lo hanno ridotto ad un votificio.Ora si è spezzato in tre blocchi tutti di destra populista, neoliberista, finto nè di destra nè di sinistra. Si può fare il governo che vuole Napolitano che è una grande coalizione. Ma questo governo non è niente perchè siamo invasi dai poteri della Triade e dalla Germania che faranno di tutto per tenerci la testa sotto acqua fino a farci annegare. Fuori del Parlamento non c'è niente. CGIL,CISL ed UIL sono ingloriosamente falliti tenendo il sacco al governo Berlusconi prima e Monti dopo. I comunisti dopo l'insuccesso della lista Ingroia sono come pugili suonati. Le alte gerarchie delle Forze Armate dopo avere spinto Terzi e di Paola a fare un errore dopo l'altro ora insolentiscono il governo italiano senza essere richiamati da nessuno. Ha ragione il professore Marino. E' una situazione obiettivamente rivoluzionaria. Se ci fosse qualcuno pronto a prendere il potere chiudendo la baracca parlamentare non troverebbe opposizione,. L'Italia è pronta per un nuovo Padrone!

Ingroia al confino!

    Ingroia al Confino

L'odio che si è scatenato contro Ingroia è terribile! E' l'odio dei maramaldi che si scatena contro i perdenti e purtroppo Ingroia ha perso le elezioni. Il Potere non aveva gradito la sua discesa in politica ed ha mobilitato tutti i suoi strumenti compresso il pagliaccio Crozza per distruggerlo! Che cosa aveva fatto di tanto male Ingroia da dovere essere sottoposto oggi a due distinti procedimenti disciplinari uno del CSM e l'altro della ineffabile signora Severino?
  Con la inchiesta su Mafia-Stato si è affacciato fino alla stanza dove è nascosta agli occhi di tutti la verità sul rapporto Stato-Mafia. Ha avuto la sfortuna di incagliare in intercettazioni telefoniche riguardanti Mancino e Napolitano. Il ricorso di Napolitano ha provocato una pronunzia della Consulta che non poteva essere diversa perchè avrebbe aperto una crisi gravissima ai vertici dello Stato.
  Con la lista Rivoluzione Civile-Ingroia ha imbarcato i comunisti in un momento in cui la stessa parola comunismo è un crimine e chi si mette con i comunisti è criminale come loro. Non si sopporta che abbia aperto una via di rottura all'isolamento di Ferrero e di Di Liberto. Costoro debbono restare nei sotterranei e non debbono mai più tornare alla luce del sole. Ingroia si è permesso di non provare raccapriccio e di volerli con se in Parlamento. Gravissimo delitto!
  L'argomentazione del CSM sulla assegnazione di Aosta è speciosa e ridicola. E' l'unica circoscrizione elettorale in cui Ingroia non si è candidato. In effetti la candidatura nelle altre circoscrizioni di Ingroia è un fatto puramente politico e tecnico. Si può capire il divieto di non tornare a fare il Magistrato a Palermo. Ma non farlo a Reggioo Calabria o a Reggio Emilia è una forzatura della cogenza formale della legge!
  Mentre Ingroia fa la sua via crucis, Grasso diventa senatore, presidente del Senato e si candida a tutto.  Grasso rappresenta l'Italia vincente! Ma io sto con Ingroia e con l'Italia perdente!

sabato 23 marzo 2013

Nuove elezioni?

Senza accordo del PD con il PDL si va ad elezioni anticipate dal momento che 5stelle non intende collaborare. Ad elezioni anticipate che cosa può succedere? Che una delle tre forze in campo vinca sulle altre? Che cosa cambierebbe? Che cosa hanno di diverso il PD dal PDL e dal M5S? Non hanno molto di diverso, più o meno vogliono le stesse cose, vogliono il governo. Non facciamoci ingannare dalla propaganda! A questo punto tanto vale fare un governo di unità nazionale, una grosse coalition che tenti di sollevare l'Italia dal baratro in cui è caduta. PD e PDL hanno capito che debbono fare qualcosa sul costo della politica. Ma la risposta sarà la elemosina che Grasso e Boldrini hanno fatto riducendosi del venticinque per cento (spacciato per cinquanta per cento) il loro grasso emolumento che resta il più alto del mondo. Non cambierà niente....L'Italia resta il Paese in cui ci sono stipendi altissimi tra i più alti del mondo e non solo dei politici ma dei managers a fronte di stipendi e di salari di fame. E' un paese classista, molto classista...
Entro sei mesi 5 stelle sarà percepito come un partito come tutti gli altri. Già comincia a perdere smalto.
A che servono nuove elezioni? Servono per farle vincere a Renzi cioè a stabilizzare a destra la politica italiana ed a creare un blocco elettorale nuovo PD-PDL. Quanti sbavano per avere Renzi al governo come rinnovamento si accorgeranno che è più vecchio della Befana. Le sue ricette sono veteroliberiste. Privatizzazioni, Privatizzazioni, Privatizzazioni.
Nuove elezioni non vedranno la presenza di un forte partito comunista che è l'unica alternativa possibile a tutto l'arcobaleno di destre esistente in Italia.
Meglio quindi un governissimo con Bersani e Berlusconi che sarà meno di destra del prossimo governo Renzi se andiamo alle elezioni.
 
A coloro che ritengono Renzi la soluzione del problema italiano ricordo che questo signore vorrebbe partire subito per bombardare la Siria e l'Iran e che a proposito dell'art.18 ha detto : ma chi se ne frega!!!
Renzi è lo sbocco populistico della politica. Le forze che lo sospingono avanti sono l'ultima degenerazione del PD mescolata al PDL. Berlusconi è il suo vero padrino. Con Renzi nascerà dalle urne il Partito Unico Italiano.....

Obama e la Morte

Obama e la Morte

Dove arriva Obama giunge la Morte. Il suo viaggio in Israele Giordania Palestina è un viaggio di Morte. E' venuto a rappacificare la Turchia con Israele in vista della guerra all'Iran. Hanno bisogno della Turchia per l'aggressione che stanno meticolosamente preparando da anni. La Turchia è importante per il passaggio degli aerei da bombardamento verso Teheran. Il ruolo degli USA è proprio questo: distruggere una dopo l'altra tutte le nazioni che sfuggono al controllo ideologico occidentale. Dieci anni di guerra in Iraq con la scusa delle armi di distruzione di massa che Powell giurava di avere visto davanti all'ONU oppure altri dieci anni di guerra allo Afghanistan dopo il false flag delle torri gemelle..... Oppure due anni di guerra non dichiarata e fatta con mercenari alla Siria, oppure oltre un anno di guerra alla Libia per derubarla.
Tutti i paesi dove passa la Morte americana hanno in comune la caratteristica che restano rovinati per sempre.

venerdì 22 marzo 2013

Ebrei e Cinque Stelle

 Di fronte ad una minaccia fascista in Italia, il capo della comunità ebraica di Roma propone la fuga dei suoi in Israele. Il fatto che l'Italia diventi fascista sembra un riguardarli come italiani ma soltanto come ebrei. Se ne vanno e ci lasciano con i mostri che divorano la libertà e la democrazia in Italia.
 Non mi sembra un atteggiamento corretto ed accettabile. Se c'è da combattere contro il fascismo si combatte tutti insieme e tutti in questo paese. E' terribile vivere la vita di una comunità che ha duemila anni di vita a Roma come un eterno provvisorio, tutti con le valigie pronte, tutti a scappare alle prime avvisaglie di pericolo. E' grave che 150 cittadini ebrei romani se ne siano andati negli ultimi sei mesi. Il fascismo non è una roba che riguarda soltanto gli ebrei. Riguarda tutti e tutti dovremmo resistere. Ricordo a Pacifici che hanno avuto troppo fretta a mettersi sotto l'ala del centro-destra. Centro-destra e fascismo sono contigui. Anche se i leghisti non aggrediscono gli ebrei milanesi sono sempre xenofobi. Oppure non lo sono quando aggrediscono gli extracomunitari?
Pacifici teme per la comunità ebraica in Italia pericolo di fascismo e propone l'emigrazione in Israele.
Ma israele è un paese fascista con un governo che è un incrocio di militarismo e di fondamentalismo religioso. Le politiche di Israele verso i palestinesi sono fasciste. I metodi con cui si fronteggiano i patrioti palestinesi sono fascisti.
Pacifici respinge il fascismo contro gli ebrei ed accetta il fascismo degli ebrei contro i palestinesi?
Ricordo inoltre che le leggi che regolano Israele sono improntate ad un fortissimi etnicismo. Anche nei confronti degli ebrei di colore?
http://www.repubblica.it/politica/2013/03/22/news/grillo_a_pacifici_si_informi_prima_di_insultare_il_m5s-55154461/?ref=HRER1-1

mercoledì 20 marzo 2013

Un disastro istituzionale

Un disastro istituzionale!

Abolite le Province siciliane! E' stato compiuto il più grave disastro demagogico della storia della Sicilia! L'abolizione della province comporterà un danno forse irreparabile per la perdita di un patrimonio ultrasecolare di cultura istituzionale e di intervento sul territorio sostituito dalla costituzione di una trentina o non si sa di quanti consorzi tra i comuni che moltiplicheranno i costi e non saranno mai in grado di svolgere i compiti delle Province come gli Ato non sono mai stati capaci di svolgere i compiti delle aziende municipalizzate.
In Sicilia bisognava chiudere la Regione in cui solo l'apparato politico costa oltre un miliardo di euro. La Regione, a differenza delle Province, non eroga servizi e si limita ad amministrare la sanità che risulta rovinata e in deficit mostruoso da quanto è stata sottratta al Servizio Sanitario Nazionale. La Regione è inutile e dannosa e ci costerà ancora di più in futuro. Ma è la sede della Corte di una Oligarchia di ducetti della politica e quindi resterà li dove sono

martedì 19 marzo 2013

I comunisti, bene comune!