sabato 26 ottobre 2013

Renzimania

 Renzimania

Osservavo la folla che si accalcava nel salone della Leopolda di Firenze per applaudire Matteo Renzi che comincia anzi prosegue la sua campagna per le primarie. Vuole diventare Segretario del PD. Una folla entusiasta che batte le mani alle battute in verità spesso ordinarie del suo amato leader. Non abbiamo dubbi che questo giovane signore fiorentino cresciuto nella oligarchia politica  perchè prima che Sindaco è stato Presidente della Provincia di Firenze (carica per la quale ha un procedimento alla Corte dei Conti che lo ha già condannato in primo grado per  un danno erariale di sei milioni di euro per avere assunto un centinaio di amici e dilapidato il pubblico denaro) sarà eletto a furore di popolo lasciando a Cuperlo, Civati e l'altro che non ricordo mai solo le briciole. Non c'è neppure dubbio che i suoi concorrenti non mirano alla vittoria ma soltanto a conquistare un pochino della torta per potere vantare diritti di oligarchia nel prossimo congresso..
   Questa gente fanatizzata che voterà plebiscitariamente per il suo Idolo compie una scelta di fiducia non ad un manifesto politico, ad un progetto, ma soltanto ad una persona capace di bucare lo schermo televisivo, c on una parlantina che non lascia spazio alla riflessione di chi lo ascolta, che ostenta sfrontatezza e nessun rispetto per coloro che reputa suoi avversari od ostacoli lungo la sua strada per la conquista del potere.

  Abbiamo avuto il fenomeno personalistico Berlusconi e continuiamo ad averlo. Ora abbiamo altri due personaggi: Renzi e Grillo. Questi tre capopopolo si dividono i favori del pubblico italiano. Non propongono niente o qualcosa che non significa apparentemente niente come sfoltire le leggi sul lavoro e sulle pensioni. Renzi farà passare una ruspa sul lavoro dipendente e sui pensionati. Ha bisogno di soldi che gli servono innanzitutto per foraggiare l'oligarchia politica parassitaria del municipalismo di cui è espressione.
  
  Renzi, Berlusconi, Grillo sono prodotti dalla morte della politica. Sono manifestazioni del pensiero unico. Il format delle loro politiche è fornito dalla Unione Europea. La politica diventa una sorta di campionato  tra i tre.  Renzi  sa di non avere niente da dire ma soltanto eseguire, stare dentro il diktat di Barroso e di Draghi, farsi ben volere dall'ambascioatore americano a Roma.

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