mercoledì 3 aprile 2013

Ma perchè non si riesce a fare un governo?

    Ma perchè non si riesce a fare un governo?

A pensarci bene i partiti presenti in Parlamento sono tutti ideologicamente e politicamente affini con qualche variante di carattere populistica o europeista. Sono tutti di destra se mi si fa passare una denominazione che potrebbe essere grossolana ma che esprime perfettamente la natura la realtà ed i blocchi sociali che li sorreggono. E' certamente di destra il PDL che si raccoglie attorno a Berlusconi, odia lo Stato e lo usa soltanto per foraggiare largamente la borghesia parassitaria e parte della imprenditoria che vive del lavoro che fa per conto della pubblica amministrazione. E' di destra il partito di Monti, una destra rigorosa che raccoglie l'elite dei ricchi del Nord e che si identifica pienamente con la nuova fase di potenza della borghesia occidentale rappresentata dalla troika: Fondo Monetario Internazionale, BCE ed Unione Europea. E' di destra separatista e xenofoba la Lega;
è diventato di destra maturando questa scelta nel tempo come le borze, il PD. Il PD è come sappiamo il prodotto di due culture politiche quella della DC, DC di sinistra che si raccoglieva nella Margherita e del PCI revisionista diventato alla Bolognina DS che aveva abiurato il socialismo, la rivoluzione d'ottobre, Stalin e l'URSS scegliendo di diventare non un partito socialdemocratico ma soltanto democratico. Si disse a suo tempo "come quello americano". La scelta di Occhetto e della nomenclatura comunista che è quella che ancora controlla il PD nonostante Renzi fu fatta in odio di se stessi di essere stati comunisti e di volere cancellare qualunque cosa ricordasse il comunismo come la socialdemocrazia che è l'altra grande famiglia del socialismo. Quindi il Rubicone fu saltato del tutto e la famiglia politica originaria abbandonata per sempre. La parte del PD che proviene dalla sinistra DC è molto meno nobile di quanto fosse stata questa che aveva dato all'Italia assieme ai socialisti fondamentali riforme di modernizzazione davvero democratica. Nella vecchia DC c'era stato l'interclassismo che aveva permesso la crescita di un sindacalismo cattolico che era non quello becero e miserabile di Bonanni ma quello illuminato di Pierre Carniti, c'era stata la riforma agraria e la nascita della piccola proprietà contadina che fu per decenni la struttura fondamentale della nostra agricoltura. Queste caratteristiche positive della sinistra DC resistettero nello Ulivo e lo caratterizzarono fino a quando con Prodi iniziò il periodo di drastica conversione al liberismo e per DS e Margherita la classe di riferimento fu soltanto quella rappresentata dalle associazioni padronali: confindustria, confagricoltura, confcommercio mentre i sindacati dei lavoratori erano indotti a cedere una dopo l'altra tutte le conquiste della Prima Repubblica. Trentin infatti cedeva assieme a Cisl ed UIL prima ad Amato e poi a Ciampi la scala mobile e la libertà di contrattazione sindacale che veniva imprigionata nella cosidetta "concertaziione"
  Il PD quindi oggi è un partito che pur continuando ad essere votato da un elettorato fidelizzato proveniente ancora dai vecchi PCI e DC non è più e neppure alla lontana un partito dei lavoratori e del ceto medio. Infatti ha candidato persone del mondo della imprenditoria e con cariche di enorme rilievo nelle associazioni padronali. Il PD è un partito che è nei canoni richiesti dalla Trilaterale che vorrebbe essere europeista quanto Monti e forse di più anche se recentemente si è accorto che il  suo appiattimento sull'establishment europeo era diventato troppo scandaloso.  E' un partito di benestanti che sperano di passare indenni attraverso la crisi senza dover pagare un prezzo troppo salato. E'anche un partito di persone che ritengono Bersani la continuazione dei segretari del vecchio PCI e che continuano a pensarlo come un partito comunista e continuerebbero a farlo anche se dovesse mettere in catene gli operai.
  In Parlamento non c'è un partito socialdemocratico o un partito comunista. C'è solo la destra. Per una contraddizione inquietante e per me inspiegabile e sconcertante la crisi spinge la gente verso destra. Gente che ha preferito Grillo a Ingroia ed a Ferrero che con tutti i limiti che potrebbero avere sono certamente gli unici ad avere lottato contro la degenerazione mafiosa dello Stato e per l'art.18 ed i diritti dei lavoratori. In fondo se oggi abbiamo il dramma degli esodati questo si deve non solo alla Fornero ed a Monti ma anche al PD ed alla CGIL che non hanno voluto difendere i diritti ad una giusta pensione ed alla giusta causa in caso di licenziamento.
   Insomma se in Parlamento la pensano tutti allo stesso modo e sono tutti varianti dello stesso tema, se tutti suonano la stessa musica, perchè non si mettono d'accordo e fanno un bel governo di regime tutto fatto delle varie destre italiane che sarebbe apprezzato dalla Merhel, da Barroso, dall'Ambasciatore USA, da WallStreet e quindi dai "mercati"? Perchè non si mettono tutti d'accordo e nominano un Presidente liberista ed europeista ed atlantista e magari donna così tutte le donne italiane ne sarebbero contente anche se poi farà come e peggio di un maschio il suo sporco lavoro di notaio ed esecutore delle decisioni della eurocrazia e del governo?
  A chi giova questa interminabile lite tra persone della stessa cultura sociale e politica?

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