domenica 2 dicembre 2012

Il popolo delle primarie

Il popolo delle primarie Sono andato a curiosare al gazebo del mio quartiere. Verso le undici di stamane ho trovato una discreta folla divisa in due file che attendeva pazientemente di votare. Ho osservato innanzitutto una prevalenza di anziani sui giovani in un rapporto diciamo da sette a tre o addirittura da otto a tre. Riflettevo che sarebbe interessante uno studio sociologico sui votanti che, credo, sarà fatto per conto del PD. Ci sarà una analisi perchè i tre milioni di votanti sono certamente quello che Occhetto chiamava lo zoccolo duro del partito. Per quanto mi è dato di conoscere delle persone che ho visto stamane a me sono sembrate più "salvate" che "sommerse" dalla crisi. Persone non interessate o scarsamente interessate all'art.18, alla riforma delle pensioni, alla legge Fornero. Magari più interessate a diminuire la pressione fiscale. Non ho notato cassintegrati, precari, operai, disoccupati, poveri. Assenti del tutto i poveri per intenderc i quelli che una certa sinistra con la puzza sotto il naso definisce "sottoproletariato". La folla che ho visto era costituito da un certo medio relativamente benestante senza grossi problemi di sicurezza sociale e di reddito. Non è detto che questo popolo non possa essere solidale che i sommersi dalla crisi. Ma lo sarebbe se fosse sollecitato da input politici di eguaglianza, giustizia sociale, lotta alla legge Biagi, recupero dell'art.18. Ma questi input non ci sono ed il PD è ansioso di farsi accettare da ceti alti e dall'elettorato della destra. Forse Renzi non chiede esplicitamente il voto a quelli del centro-destra? Forse Bersani non giura tre volte al giorno sull'Europa e sull'agenza Monti? Quindi gli interessi tra ceto medio dei salvati e popolo dei sommersi tendono a divaricarsi anche sul fronte politico. Siamo lontani non solo dall'interclassismo democristiano e dal programma del PCI ma financo dalla collocazione del primo Ulivo. Pietro Ancona

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