lunedì 10 dicembre 2012

Il bue e l'asinello

Il bue e l'asinello Secondo il Papa che ha scritto un libro sulla vita di Gesù il bue e l'asinello non c'erano nella stalla dove avevano trovato alloggio Giuseppe e Maria. Come fa ad affermarlo non lo so dal momento che la cosa più probabile è che in quella stalla non c'era niente a cominciare dalla stessa stalla e da Giuseppe Maria e dall'Asinello. Non c'erano neppure i tre re magi venuti con i doni e la stella cometa che in ogni caso se c'era non poteva durare più di qualche istante. E neppure i pastori. Se c'era qualcuno forse erano le donne palestinesi venute a soccorrere Maria nel suo parto come fanno da sempre non solo le donne del popolo ma anche molti mammiferi ai quali la specie umana appartiene. Il racconto del Natale parla del bue e dell'asinello perchè era normale e lo è ancora in molti paesi del mondo nelle case dei contadini dormire in prossimità degli animali domestici considerati come membri della famiglia per il grande contributo di fatica data alla fatica degli uomini e delle donne per ricavare di che vivere dalla terra. In questa variazione che Papa Ratzinger fa del presepio c'è una volontà rifondarola come quella che a suo tempo hanno avuto certi comunisti nostrani ritenendo che il comunismo senza Lenin e senza Stalin magari sarebbe meno indigesto per i delicati stomaci degli intellettuali italiani. Io trovo bella la storia del presepio e della vita di Gesù anche se probabilmente è tutta una invenzione di un popolo oppresso che aveva bisogno di darsi un punto di riferimento divino per confortarsi e meglio resistere alla violenza ed alla ferocia dei romani e dei loro sicari del sinedrio. Molto belli sono tanti racconti del Vangelo come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, il camminare di Gesù sopra le acque, il sodalizio degli apostoli, il tradimento di Giuda e tutto quanto. Trovo potente l'afflato del discorso della Montagna non tanto per le cose che propone quanto per i sentimenti di coesione che genera nella folla dei poveri e degli ultimi. Tutta la storia della Crocifissione a cominciare dal popolo che istigato dai preti sceglie Barabba, la flagellazione, la morte, il dolore della Madre sono un grande affresco della storia dell'umanità che non ha mai fatto la storia e non è mai entrata nei libri di storia. La storia dei vinti che tuttavia hanno la speranza di potere un giorno trovare la pace in una società di giusti. Naturalmente tutto questo non c'entra niente con la Chiesa Cattolica e la sua storia che è una storia di un potere che è stato esercitato con la forza della coercizione e delle armi per un periodo troppo lungo della storia dell'umanità. Quando il Cristianesimo è diventato religione di Stato anzi dell'Impero ha cessato di essere cristiano ed è diventato l'ideologia di un potere che ha oppresso il mondo e che ha accompagnato l'espansione del colonialismo e dello schiavismo.

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