lunedì 30 marzo 2009

Obama come Bush, come Clinton, Come Bush senior

la guerra infinita contro il mondo prosegue con Obama
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L'annunzio di Obama di proseguire nell'impegno militare di Bush concentrando gli sforzi in Afghanistan e nel vicino Pakistan, ritirando parte delle truppe dall'Irak dove lascia importanti basi militari ed una ambasciata grande quanto Città del Vaticano, dovrebbe fare riflettere molti tra i liberal e la sinistra europea che si erano entusiasmati per il carisma del giovane presidente. Il programma di ritiro parziale dall'Iraq e di aumento degli sforzi militari in Afghanistan era stato reso pubblico da Bush almeno un anno prima della fine del suo mandato. Quindi nessuna novità tranne gli aggiustamenti per di più di secondaria importanza e di carattere propagandistico. In tutto il pianeta la pressione militare e colonialistica degli USA prosegue senza soste. Contro la Cina sono stati scagliati i monaci del Dalai Lama e l'emigrazione tibetana all'estero di sentimenti simili a quella cubana in Florida. La Cina viene molestata con una campagna di diritti civili conculcati promossa da un Dalai Lama che è immemore della durezza del regime dei monaci sulla popolazione tibetana ridotta in schiavitù servi della gleba analfabeti e preda della fame e di ogni malattia.
La motivazione per il rinnovato attacco e l'uso di altri cinquanta mila soldati contro l'Afghanistan è la lotta contro AlQaeda che "minaccia gli Stati Uniti". Se Obama parla della stessa AlQaeda dell'11 settembre ci dovrebbe spiegare come oltre la metà dei suoi concittadini pur storditi da campagne nazionalistiche e patriottiche non crede alla ipotesi dell'attacco terroristico e considerano menzognera la versione data dal Governo e dal Pentagono. E' difficile non sospettare della coincidenza. Ogni volta che gli Usa debbono aggredire, bombardare, distruggere qualche zona del pianeta, qualche giorno prima immancabilmente la figura ieratica di Osama Bin Laden o del suo alter ego appaiono sugli schermi televisivi per minacciare.
Il terrorismo esiste davvero al mondo ed agisce in zone di interesse nevralgico per gli Usa. E' di questi giorni la notizia della presenza di Israele nel Sudan in funzione di sostegno degli scissionisti che vorrebbero spaccarlo in due. L'opinione pubblica mondiale è stata informata per caso della presenza di eserciti privati israeliani in Colombia a sostegno del feroce regime filoamericano che lo governo e contro la resistenza armata dei contadini espropriati dalle multinazionali delle loro terre e rinchiusi a migliaia nelle fetide prigioni
del paese. E' terroristica la presenza degli Usa in Iraq ed in Afghanistan dove hanno introdotto "la democrazia" facendo eleggere due loro agenti a Capi del Governo, sospettati di numerosi crimini. Il Presidente Karzai è stato addirittura esortato ripetutamente da Bush di abbandonare il traffico dell'eroina con il quale si sarebbe arricchito a dismisura. Questi tiranni "eletti democraticamente" cadrebbero un istante dopo l' allontanamento delle truppe di occupazione. La storia li considererà traditori della loro gente e della loro patria dal momento che governano mentre incessanti bombardamenti riducono in macerie le città e provocano montagne di cadaveri tra i civili.
E' estremistico affermare che Obama è come Bush? Si tratta di un giudizio sbagliato o ingeneroso? Non credo proprio. Un milione e mezzo di palestinesi, traditi dal Karzai in pectore locale, sono rinchiusi in una prigione e privati financo del diritto di mangiare, bere, curarsi, muoversi. Ha forse mosso un dito Obama per la loro liberazione? Si è limitato a fare una telefonata ad Abu Mazen ciòè a colui che è rimasto immobile mentre si distruggeva Gaza e si sparava contro la sua popolazione civile.
Dal mio punto di vista è corretto giudicare Obama per ciò che fa nel mondo e non per ciò che fa per i suoi concittadini americani. Darà ai bambini Usa l'assistenza sanitaria? Resterà un fiore all'occhiello in un sistema disumano nel quale chi non ha soldi può crepare come si abitasse la più remota ed arretrata regione del pianeta. I lavoratori americani continueranno ad essere afflitti da sindacati
Restituirà in tutto o in parte quanto i finanzieri e le banche americane hanno truffato a l mondo intero? Ne dubito molto!
pietro ancona
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affinità elettive: Craxi-Berlusconi

affinità elettive: Craxi-Berlusconi
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Leggo che centinaia di persone sono rimaste fuori dall'immenso locale dove si svolgeva il Congresso del Partito delle Libertà. Una folla straripante di beneficiati dal potere di Berlusconi ha affollato i tre giorni della teatrale messa in scena dell'apoteosi del Capo, seimila delegati il cui volto è rimasto ignoto a tutti che servivano soltanto per votare all'unanimità, una folla muta alla quale hanno parlato pochi ben scelti membri del gruppo dirigente centrale. Un Congresso che non è stato per niente un Congresso dal momento che tutto era stato stabilito da Lui e di questa folla di delegati non resterà niente il giorno dopo. Mi ha molto colpito la replicazione gigantesca di Berlusconi a braccia aperte, sarò prevenuto ma mi ricordava non so per quale ragione l'ajatollah Komeini al suo ritorno a Teheran. Partito unico con un distaccamento esterno nella Lega dal momento che le affinità ideologiche con questa sono straordinarie. Il processo di liquidazione dei valori
comuni agli italiani resistenziali è stato possibile per l'opera di degradazione del sentire comune realizzato dalla Lega nei confronti dell'unità nazionale vissuta come copertura al parassitismo meridionale,
dei sindacati, della scuola nazionale, degli stranieri. Le leggi volute dalla lega ed approvate dal Parlamento
che limitano i diritti dei cittadini, le leggi volute dal PdL che riducono quasi a zero i diritti dei lavoratori, convergono nella realizzazione dell'egemonia della destra più ideologica ed illiberale che l'Italia abbia mai conosciuto dopo il fascismo. Inoltre da oggi le televisioni ed i massmedia saranno allineate molto di più con
il Governo ed il suo Partito Unico e gli italiani vivranno in una realtà distorta, raccontata che ha poco a spartire con la realtà vera e che avrà il sopravvento su questa. Il racconto della televisione e della stampa di regime sarà la realtà. Berlusconi continua a lamentarsi dei suoi scarsi poteri (!!!) e reclama una riforma presidenzialistica della Costituzione. Certamente ha già tutto pronto e l'offerta di D'Alema di collaborare allo scempio sarà presa in considerazione soltanto come maggiore copertura verso il Capo dello Stato.
Questo Congresso mi ha ricordato moltissimo il Congresso di Verona del PSI al quale ho partecipato come delegato della Sicilia, sopratutto nell'assedio della folla, credo identica a quella calamitata da Craxi nel 1984.
Il primo giorno non riuscii ad entrare tanta era la folla che costituiva una sorta di barriera umana che occludeva gli ingressi al Congresso. Signore impellicciate e signori sopratutto della borghesia delle professioni, del commercio, aspiranti a cariche pubbliche, a prebende. Quando il secondo giorno riuscii a mettere piede nello spazio riservato ai delegati rimasi colpito dal teatrale addobbo barocco: un palco con un tempio di cartapesta, una piramide con un occhio in cima, simboli non so di che, forse massonici, certamente che non avevano niente a che spartire con il socialismo e la sua stessa tradizione iconografica. Il discorso di Craxi fu minaccioso verso tutti, verso la DC, verso il Parlamento per il quale ha avuto espressioni offensive, verso i comunisti. I passaggi più drammatici del suo discorso venivano sottolineati da un rumore che non dimenticherò di migliaia e migliaia di piedi sull'impiantito di legno. Un rumore sinistro e di grandissima volgarità che raggiunse l'acme quando, rivolgendosi a Berlinguer presente al Conmgresso, Craxi disse che se fosse stato presente quando questi era stato fischiato dai congressisti, si sarebbe unito ai fischi. Berlinguer accompagnato da Lama era in un angolo della platea circondato da una folla imbevuta di odio e
vociante, una folla che non aveva niente a che spartire con l'umanità, la gentilezza, la cultura di ciò che era stato il Partito Socialista fino all'estromissione violenta di De Martino. Io mi sono alzato dal mio posto di delegato ed ostentatamente sono andato a mettermi vicino a Berlinguer ed a Lama e non vi tornai più. Avevo anche scoperto, avendo chiesto un biglietto di invito per un amico che mi accompagnava, che la mia delega era carta straccia. Il mio amico della Direzione del PSI mi diede infatti un blocco di deleghe per chiunque io avessi voluto invitare!!! Il Congresso, insomma, non valeva assolutamente niente e si sarebbe limitato ad applaudire i discorsi dei collaboratori di Craxi.
Per me quel Congresso di Verona fu rivelatore di un profondo logoramento della democrazia. Certo c'era ancora un forte, fortissimo PCI ma la DC che costituiva la base portante del sistema era profondamente corrotta e decotta. Tangentopoli giunta anni dopo non avrebbe potuto sanare un corpo politico del tutto impudridito da anni. Ora, tutti coloro che avevano partecipato al banchetto della prima Repubblica si sono radunati attorno a Berlusconi e non c'è più opposizione.
Pietro Ancona
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schedatura psichiatrica dei bambini immigrati

Come si costruisce uno Stato Fascista


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TEST PSICOPATOLOGICI AI BAMBINI EXTRACOMUNITARI
22/03/2009 11:42 CCDU Onlus Trento

FIGLI DI IMMIGRATI – UN NUOVO MERCATO PER LA PSICHIATRIA

La Regione Lombardia finanzia lo screening di massa sui bambini degli immigrati


Il 6 marzo scorso si è svolto a Milano un convegno: “Dalla parte del bambino”, promosso dall’IRCCS “E. Medea”. Qualche giorno dopo viene annunciato che è stato presentato un progetto finanziato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia con un contributo complessivo di 2,7 milioni di euro per gli anni 2009-2011 finalizzato ad affrontare i problemi della salute mentale dei figli minorenni di immigrati nel Comune di Milano. (v. Vita Magazine “ Minori. La Lombardia attenta ai migrati con problemi psichici, 10 .03.2009- http://beta.vita.it/news/view/89943)

Alcuni risultati riesumati dal vecchio Progetto Prisma realizzato dall’Istituto Medea, qualche anno fa, dove erano stati sottoposti a screening i bambini di diverse scuole di cinque regioni italiane al fine di individuarne i “disturbi mentali”: ADHD (Defict di attenzione ed iperattività), ADD (Deficit di attenzione), Disturbo Oppositivo-Provocatorio, ecc., sono stati sufficienti a convincere l’Assessorato ad aprire le porte allo screening di massa dei figli in età infantile e preadolescenziali di immigrati, la componente più debole e meno informata della comunità, che difficilmente si opporrà o ne contesterà i risultati e le conseguenti soluzioni proposte.

Le Unità Operative di Neuropsichiatra dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Uonpia) di Milano e altri enti hanno presentato il progetto ed hanno già annunciato che il loro primo passo sarà un’analisi epidemiologica per diagnosticare disturbi mentali e di apprendimento attraverso test, uno screening di massa, su circa 60 mila bambini solo a Milano.

Tutto questo malgrado in diverse regioni e a livello nazionale, constatando la pericolosità di queste iniziative psichiatriche siano stati emessi atti legislativi per vietare la somministrazione all’interno delle scuole di test o di questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni. La Regione Piemonte con la legge n. 21, la Provincia Autonoma di Trento con la legge 259, e la recente Circolare n. 4226/P4 emessa dal Ministero dell’Istruzione.

I centri UONPIA non sono scuole, non sono centri sociali, il neuropsichiatra infantile non è un‘insegnante, non è addestrato per risolvere le difficoltà di lingua e di integrazione che questi bambini possono avere. L’integrazione interculturale non è di competenza della neuropsichiatria.

Le famiglie arrivano in Italia per garantire ai loro figli un futuro e possibilità migliori e le nostre Istituzioni danno loro diagnosi e terapie psichiatriche, facendo leva sulle difficoltà che un qualsiasi bambino in un paese straniero potrebbe avere e incanalandoli in un futuro di possibili pazienti psichiatrici.

Gli stessi programmi attuati negli altri paesi come negli Usa, hanno portato quasi otto milioni di bambini ad essere etichettati con “disturbi mentali” e successive somministrazioni di potenti e pericolosi psicofarmaci. Nei soli Usa quasi 200 bambini sono morti a causa di trattamenti con psicofarmaci, fino al punto di indurre il Parlamento USA ad approvare una legge che attribuisce ai genitori di bambini etichettati il diritto di non accettare eventuali terapie o trattamenti che essi non condividono. Per non parlare di effetti collaterali come la violenza, vedi le innumerevoli stragi nelle scuole americane: le indagini hanno appurato che erano tutti sotto trattamento di psicofarmaci.

In Italia abbiamo già i primi casi di bambini etichettati Adhd , in cura con psicofarmaci che hanno tentato il suicidio. L’ultimo bollettino dell’AIFA (Agenzia Italiana del farmaco) a pagina sette informa circa le idee di suicidio di due bambini, una piemontese di 9 anni ed un bimbo sardo di 10 anni entrambi in trattamento con Atomoxetina nel 2008 , la bimba da sette mesi ed il bimbo da 10 mesi.

L’esperienza degli altri paesi e quanto sta avvenendo in Italia dovrebbe allarmarci ed indurci a non ripetere gli stessi errori. Chi ha in mano le sorti di migliaia di bambini non può ignorare e non documentarsi su questi fatti. Aprire le porte a programmi i cui risultati sono stati quelli di cui sopra è inaccettabile e non privo di conseguenze per tutti.

Nella situazione di crisi che stiamo vivendo le famiglie degli immigrati e le famiglie
italiane hanno bisogno di un vero aiuto, di istruzione, di dare un futuro migliore ai propri figli e potenziare le iniziative di sostegno linguistico ed educativo già esistenti.

Il CCDU ritiene che i test non devono essere fatti come screening, a tappeto, sulla popolazione infantile italiana — poiché questo viola la libertà dei cittadini ed è una intrusione dello stato nella famiglia.

Purtroppo molte di queste iniziative nascondono interessi di case farmaceutiche e lobby psichiatriche volti a medicalizzare la scuola per trarne dei profitti economici. Invitiamo pertanto i genitori ad informarsi scrupolosamente su queste proposte ed a monitorare le attività didattiche per scoprire se tali iniziative vengono fatte sui propri figli.

All’interno della mostra itinerante del CCDU, il 3 aprile a Firenze è previsto un convegno dal titolo “Dove sta andando la scuola – disturbi di apprendimento e diagnosi sui bambini”, convegno già proposto in altre città e che ha avuto un grande successo.


Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus


Tel 02 36510685

Email ccdu.milano@gmail.com

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sabato 28 marzo 2009

claudia mancina e l'antifascismo

Antifascismo
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E' cominciata la campagna per dare l'ostracismo, escludere dal linguaggio e dal dibattito politico italiano la parola "antifascismo".La filosofa Claudia Mancina distingue tra antifascismo storico del quale è giusto continuare a discutere e la presenza del termine antifascismo nel dibattito politico. A suo giudizio questa presenza non ha senso. Questa nota è apparsa sul "Riformista". " mentre è ovvio che resta attuale l’antifascismo storico, legato alle memorie del regime e dell’occupazione, e quindi alle ricorrenze delle Fosse Ardeatine e del 25 aprile, è altrettanto ovvio che l’antifascismo – e non da oggi – non può più essere moneta corrente del dibattito politico. Non ha alcun senso, se non quello di un richiamo della foresta, rivolto ad anziani che ricordano un tempo passato, o a giovani ideologizzati sino al punto da non vivere la loro giovinezza, scagliare l’accusa di fascismo a Berlusconi o a qualche colonnello di An che fatica a staccarsi da miti e riti del suo partito." La nostra professoressa insegna etica dei diritti all'università di Roma. Ha alle spalle in lungo percorso politico nel PCI. E' stata parlamentare DS e membro di lungo corso e per tanto tempo della intellighentia comunista. Come tutti gli spretati sputa nel piatto dove ha mangiato per decenni e lavora attivamente per criminalizzare o annullare la lingua parlata dalla democrazia italiana dalla Resistenza ad oggi. La nostra filosofa ritiene addirittura "ovvio"che l'antifascismo non può più essere moneta corrente nel dibattito politico attuale. Che vuol dire? Come è ovvio - è proprio il caso di dire- l'antifascismo non è soltanto il contrario del fascismo che non è comunque scomparso nè dall'Italia nè dal mondo. L'antifascismo è il contenitore di tutti i valori negati dal fascismo, libertà, democrazia, tolleranza, civiltà, solidarietà, pace. rispetto per la persona umana. E' "ovvio" che esclude da sè comportamenti come il razzismo,l'attacco ai diritti umani, la riduzione dei diritti civili delle persone e delle comunità. L'antifascismo, quindi, è ovvio che costituisce una categoria dello spirito, un imperativo categorico. Non si può essere antifascisti e razzisti mentre è possibile essere fascisti e razzisti. Questa nota della filosofa esce nel giorno in cui Berlusconi chiede il cinquantuno per cento agli elettori italiani, la riduzione del Parlamento in mera cassa di risonanza dei suoi decreti, la concentrazione in uno di tutti i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) che è quanto hanno fatto i tiranni apparsi nella vita dei popoli per umiliarli.
Colpisce la spudoratezza con la quale intellettuali che hanno letto e commentato Kant,Marx,Gramsci
ci provano ad espungere dalle categorie culturali e politiche quanto è ostico al tirannello che vorrebbe
ridurci tutti a spettatori del "Grande fratello", spettatori privati di fondamentali diritti come lavoratori e come cittadini. Colpisce come gli attacchi più brutali alla cultura italiana che è la stessa cosa della sinistra italiana vengano da personaggi che ieri ne erano le vestali o i sacerdoti più dogmatici.
Pietro Ancona
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i salari fermi da quindici anni!!

A commento su Aprile della nota della CGIL sui salari italiani
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i salari sono al palo da quindici anni per corresponsabilità della CGIL che ha firmato nel 93 gli accordi di concertazione con i quali si impegnava a non chiedere miglioramenti superiori al tasso di inflazione PROGRAMMATA!
Lo scarto tra inflazione reale ed inflazione programmata è enorme ed è sempre stato enorme in questi quindici anni!!
Gli accordi furono firmati da Trentin che, DOPO, si dimise da Segretario della CGIL.
Epifani fa una finta protesta dal momento che tuttora le categorie si attengono al TETTO della inflazione programmata come nel 1993 (ora sono circa cento euro mensili lordi).
Non si può andare avanti a furia di menzogne.

lettera a Giulietto Chiesa

Caro Chiesa,

ho sentito il giudizio positivo sulla CGIL che hai espresso, con forza, stamane ad Omnibus. Sono un vecchio sindacalista CGIL, ero segretario regionale in Sicilia. Purtroppo non posso condividere questo tuo giudizio dal momento che la CGIL porta la corresponsabilità dell'impoverimento dei lavoratori italiani a far data dagli accordi di concerrtazione firmati da Trentin nel 1993 che fissarono nel tetto di inflazione programmata il massimo da richiedere in occasione dei rinnovi contrattuali.
Con il governo prodi la CGIL ha firmato un accordo che peggiora le pensioni e chiude la lotta al precariato accettandolo fino in fondo, precariato che ha reso infelici cinque milioni di persone che stanno incanutendo con contratti a termine.
In quanto all'accordo non firmato sulla riforma del modello contrattuale purtroppo la CGIL ha dato via libera alle sue categorie di trasfonderlo nelle piattaforme contrattuali, cosa già fatta dalla potente FLAI (agroindustria) che ha accettato dalle sue consorelle Cisl e UIL tutti i punti dell'accordo separato.
Inoltre si è fatta scrivere una nota di biasimo dalla Ces sempre per non avere firmato con Cisl e UIl. Indovina chi firma la nota: Walter Cerfeda emanazione della CGIL nella Ces. Insomma copia il giochino del governo che si fa rimproverare dal FMI o dalla UE quando vuole
assolutamente far passare una cosa.
Con molta amarezza.

Pietro Ancona
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venerdì 27 marzo 2009

lettera ad un amico

Sent: Friday, March 27, 2009 9:52 AM
Subject: : fini









Lettera ad un amico
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Caro professore,

ho avuto piacere ieri sera di sentirla in TV. Condivido quanto ha affermato. Su Fini debbo dirle che dubito molto che riuscirà ad andare lontano. Ho ascoltato una intervista di La Russa piena di odio trattenuto verso di lui. Alleanza Nazionale si ritrova assai di più nella "cultura" di Berlusconi che nelle idee del suo ex leader. I colonnelli sono berlusconiani e lo hanno congedato con freddezza al Congresso. La civilizzazione della destra italiana c he Fini propone non avverrà anche se
sarebbe da sperare che la visione di una destra moderna ed europea che Fini ha tratteggiato in molti suoi incisivi interventi modellasse il Pdl. Ma questo è impossibile dal momento che il Cavaliere è fascista e leghista e si ritrova molto di più nelle rotture con l'opposizione e con la democrazia che nel dialogo che è sottinteso nella visione di Fini. La difesa di Fini del Parlamento dalle mene di Berlusconi arriva fuori tempo massimo e non commuove l'opinione pubblica. In primo luogo perchè il Parlamento dei mille oligarchi in gran parte politicanti per professione è molto inviso. In secondo luogo perchè da Presidente della Camera Fini si comporta come Bertinotti: dà per scontati e legittimi privilegi che sono esclusivi del Parlamento Italiano e che risultano scandalosi. Non credo proprio che a Berlusconi succederà Fini che, se non sarà del tutto emarginato, lo dovrà alla sua carica istituzionale. Ma i suoi lo hanno "posato" e Berlusconi gli renderà la vita difficile con i decreti e con la modifica dei regolamenti.
In quanto al PD è quasi inutile parlarne. E' morto e da morto fa danni. L'unione Margherita-DS è reazionaria e subalterna alla cultura della destra. L'Ulivo era cosa ben diversa. Era una alleanza per il meglio, progressista.
Soltanto l'astensionismo di massa ci salverà da un Pdl al settanta o ottanta per cento. Intanto dobbiamo salvare la sinistra radicale dalla emarginazione,
Bisognerà aspettare non so quanto tempo per avere un Partito alternativo alla destra al potere. Senza una cultura diversa da quella della maggioranza attuale non si va da nessuna parte. Questa cultura esiste ed è
per ora relegata nel mondo dei libri. Analisi della globalizzazione e dei cambiamenti della cultura umana sono state fatte e richiedono soltanto di essere tradotte in politica da un nuovo raggruppamento capace di affrancarsi dagli epigoni del liberismo fallito.
Pietro Ancona
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post scriptum


Caro Professore,



Ad un certo punto scrivo "soltanto un astensionismo di massa ci salverà da un Pdl al settanta o ottanta per cento". Chiarisco che mi riferivo soltanto ad un mero ragionamento statistico e che è lontano mille miglia dal mio sentire astenermi, ritirarmi sotto la tenda come Achille, fare l'Aventino etc.... Andrò a votare e faccio propaganda attiva per un voto a sinistra, a quella che si chiama estrema sinistra o sinistra radicale anche se sono assai critico verso la sua recente esperienza di governo e non condivido il giudizio che continua ad esprimere sulla CGIL che, per me, deve essere denunziata per la sua subalternità politica al PD oggi confindustrialista.
Il voto a sinistra serve a sanare una ferita profonda inferta al nostro sistema democratico. Oggi abbiamo un Parlamento privo della sua ala sinistra per la prima volta dalla fondazione della Repubblica. Il Parlamento riflette la volontà della destra dalla sua parte più eversiva a quella moderata. Noi dobbiamo riportare la sinistra in Parlamento. Questo compito riguarda non solo i comunisti e gli esclusi socialisti e verdi ma riguarda tutti noi. Un successo delle sinistre alle europee frenerà lo scivolamento verso l'autoritarismo della politica italiana e riaccenderà speranze nel mondo del lavoro oggi sottoposto ad una insopportabile pressione dal padronato e dallo stesso governo
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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giovedì 26 marzo 2009

il contrappunto

Il contrappunto
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Wikipedia Italiano - L'enciclopedia libera

In musica, il contrappunto è la relazione tra due o più voci che sono indipendenti nel ritmo ed interdipendenti nell'armonia. Il contrappunto identifica la musica occidentale, si è sviluppato durante il Rinascimento ed è stato dominante nei periodi successivi, caratterizzando specialmente la musica barocca. Il termine deriva dal latino punctum contra punctum, ovvero nota contro nota (punctum è il termine in latino medievale equivalente al nostro termine "nota").

Nei giorni scorsi una nota della CGIL (ufficio studi) faceva previsioni drammatiche sull'aumento della disoccupazione quest'anno e nel 2010 di oltre un milione di unità. Oggi la Confindustria fa previsioni dello stesso tenore. La situazione è davvero drammatica o c'è uno sporco gioco delle parti per convincerci della
gravità profonda della crisi e quindi, di conseguenza, ad assumere comportamenti condizionati da tante fosche previsioni? La Confindustria strilla ai quattro venti la crisi e chiede soldi ed interventi allo Stato. I sindacati non si azzardano ad avanzare nessuna richiesta economica alle imprese. Sarebbe financo inelegante farlo con tanto di tragedia incombente da tutte le parti. La Confindustria è anche assai scaltra nell'accompagnare la previsione di un aumento della crisi con un fantomatico risparmio energetico di 82o euro (quale precisione di calcolo) ed altri risparmi che verranno sui mutui di 3200 euro. A parte il fatto che non tutti gli italiani hanno mutui accesi è come se si volesse lanciare un messaggio del genere prenderete di meno ma risparmierete sulle spese.....
Che la Confindustria faccia il suo mestiere con abilità e molta spregiudicatezza si può anche capire anche se
siamo ad un livello di minore decoro del comportamento delle sue consorelle europee che si muovono con maggiore sobrietà e non stanno a postulare notte e giorno aiuti dallo Stato. Non capisco e mi stupisce il comportamento della CGIL che fa da contrappunto alla Confindustria. Si prevedono milioni di disoccupati
aumenti della CIG e licenziamenti ma giungono notizie di superlativi aumenti dei profitti realizzati nel corso degli ultimi due anni. Gli incrementi di produttività si sono trasformati in aumento dei profitti. I lavoratori artefici degli aumenti sono rimasti al palo, con un palmo di naso, anzi si sono impoveriti ulteriormente. A sentire gli andamenti della borsa gli indici registrano un incremento della ricchezza delle aziende e le previsioni delle aziende sono rosee. La Doria arriva a prevedere un incremento dei profitti del 28%. Insomma, anche operazioni di llicenziamenti vengono sfruttate in borsa per procurare maggiori utili alle imprese.
Certo la crisi c'è. C'è in corso un processo di impoverimento delle masse popolari non solo in Italia ma in tutto l'Occidente capitalistico dovuto alla precarizzazione di una parte cospicua della forza lavoro e dal blocco o addirittura dalla riduzione di stipendi e salari (come è avvenuto all'Alitalia). Questo processo di impoverimento riduce la tonicità della industria in specialmodo di quella automobilistica, degli elettrodomestici, del vestiario, delle scarpe etcc..., Può la gente cambiare la lavatrice o comprare un televisore più bello o scarpe nuove o altro se i redditi sono diminuiti di circa il quaranta per cento rispetto
a quelli degli anni ottanta? Bisognerebbe riportare i salari a livelli di decenza. Ma questo non sarà fatto nè dalle imprese (c'è stato qualche sparadico caso di aumento spontaneo delle retribuzioni) nè sarà chiesto dalle Confederazioni che in occasione di rinnovi contrattuali si limitano a chiedere spiccioli e si mantengono attorno ai cento euro mensili. In Italia abbiamo la disgrazia di avere Confederazioni filogovernative e filoconfindustriali. La CGIL, pur non firmando gli accordi più scandalosi richiesti dalla Confindustria, si limita ad assistere passivamente allo sviluppo degli eventi ed al massimo a chiedere "sostegno" ai redditi al Governo. Si è fatto un grande spettacolo teatrale attorno agli ammortizzatori sociali dei precari. Epifani e Franceschini li reclamavano a gran voce. La risposta del governo è stata una sorta di socialcard, una modesta elemosina pomposamente chiamata "indennità di reinserimento". Pare che questa umiliante risposta sia stata accolta dal PD e dalla CGIL come un successo della loro iniziativa e li abbia tacitati.
Questa crisi registra una terribile solitudine dei lavoratori e delle loro famiglie. La sinistra che li difendeva è fuori dal Parlamento. La CGIL è dominata dal PD che privilegia la politica di Ichino,Merloni,Colannino,Calearo. IRestano ai lavoratori solo il sindacalismo di base che, per quanto forte e rappresentativo, è discriminato e la galassia delle organizzazioni sociali di sinistra. il PD non si rende conto che la sofferenza della base sociale del Paese non lo aiuterà a crescere e la sua rincorsa a conquistare i padroni ed i padroncini gli porterà frutti velenosi.

pietro ancona

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http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/03/26/1006147-confindustria_discesa_anni_507mila_posti_meno.shtml


http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=336697

http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLQ50516420090326

mercoledì 25 marzo 2009

l'inverno del nostro scontento

Federalismo ed altro
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L'inverno del nostro scontento è il titolo di un romanzo di Steinbeck, una grande anima dell'america critica che analizza i suoi mali profondi, autore di tante opere celebri negli anni sessanta, ora purtroppo non più, nonostante la loro straordinaria attualità.
Credo che potremmo parlare dell'Italia e del mondo di oggi come di un lungo inverno sempre più duro, sempre più ostile, dal quale non riusciamo ad uscire. Non si vede un raggio si sole, uno spiraglio di primavera.
Ieri la Camera dei Deputati ha approvato, praticamente all'unanimità, il ddl sul federalismo. La lega esulta e ne ha ben ragione. E' passato un punto fondamentale della sua linea, la ragione stessa della sua costituzione,
l'idea di una piena autonomia quasi una piena indipendenza delle regioni del Nord che potranno trattenere per se tutte le loro risorse e mandare finalmente al diavolo la zavorra del Sud parassita, infingardo, mafioso.

Non mi stupisce molto anche se mi indigna l'astensione del PD che è praticamente una adesione al testo approvato c on il solo dissenso dei deputati Furio Colombo e Mantini coraggiosamente espresso in aula nonostante l'ordine di scuderia del gruppo. Già nei primi anni ottanta il gruppo dirigente del PCI emiliano propose pubblicamente sull'Unità la creazione di una superregione denominata Padania( non ricordo se comprendesse oltre che il Nord anche la Toscana). Ma forse si fermava appunto al confine dell'Emilia. Le motivazioni di allora non le ricordo bene ma avevano a che fare con l'integrazione in Europa e l'esigenza di attrezzare il Nord di infrastrutture pensate per soddisfare esigenze generali e di un governo capace appunto di competere con i grandi land tedeschi e le più ricche regioni francesi.
In fondo dentro il vecchio PCI la lezione gramsciana dell'unità operai-contadini, nord sud non era mai arrivata alle grandi masse del suo elettorato e non aveva mai convinto del tutto la sua nomenclatura. Nonostante il grande contributo di lotte dato dalle masse meridionali per il progresso (si chiamava movimento per rinascita) dell'Italia ,il PCI e la stessa CGIL avevano il cuore nel Nord ed una idea paternalistica ed un pò razzista del Sud visto come impaniato nel
clientelismo ed incapace di comprendere la "modernità". Ma le cose erano tali per le quali, dopo i grandi scioperi siciliani per l'abolizione delle gabbie salariali con epicentro a Catania, in una drammatica riunione tenutasi a Napoli al Maschio Angioino della segreteria della CGIL con tutti i dirigenti del Sud ci fu dissenso sull'idea di minimi salariali eguali in tutta Italia, dissenso espresso in particolare da Bruno Trentin e Rinaldo Scheda anche se la decisione finale fu di andare avanti nel sostegno alla rivendicazione.
Il PD ha commesso un grave errore nell'approvare il federalismo. Lo Stato repubblicano è stato vissuto in molti posti d'Italia come la Monarchia rispetto la Nobiltà locale. Lo Stato Centrale è stato in moltissime cose il punto di riferimento di libertà, giustizia, per le popolazioni. Perchè dovremmo optare per dirigenti come Lojero e Lombardo o Bassolino o Formigoni che hanno aggiunto il peso del loro oligarchismo a quello dello Stato? In atto le Regioni sono in fase degenerativa in quanto a costi degli apparati politici ed amministrativi. Hanno creato con la scusa delle privatizzazioni centinaia e centinaia di società gestite da consigli di amministrazione costosissimi. Il peso della politica e della parapolitica è diventato terribile così come l'indebitamento delle amministrazioni regionali spesso con banche estere. Il costo attuale delle Regioni è una cifra astronomica rispetto la quale i benefici dei cittadini sono quasi nulli.
Penso che la scelta del federalismo non porterà fortuna al PD. Ma non esiste più in Parlamento una cultura alternativa a quella della destra. Sul piano casa, delle questioni sociali, sulla politica estera non c'è più alcuna differenza sostanziale tra la destra di Berlusconi e l'opposizione.
Pietro Ancona
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martedì 24 marzo 2009

subalternità incrociate

SUBALTERNITA' INCROCIATE
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Due brutte ma significative notizie caratterizzano la giornata di oggi e ci danno un'idea della catastrofica crisi del PD e del sindacalismo europeo.
Il PD si asterrà sul federalismo fiscale, una misura di disintegrazione dell'Italia fortissimamente voluta dai leghisti xenofobi e
che produrrà anche conseguenze pesanti sulla fiscalità a carico delle famiglie che dovranno accollarsi il peso delle venti italie che si costruiranno nelle venti regioni.
La seconda viene dalla CES confederazione dei sindacati europei nota per il silenzio con il quale ha accolto tutte le misure di precarizzazione del lavoro in europa e per la intenzionale assenza di una strategia di contrasto al damping sociale ed alla involuzione reazionaria con interpretazioni sempre più vantaggiose per le aziende del diritto comunitario del lavoro.
Indovinate chi manda da bruxelles il decreto di isolamento della CGIL italiana? Walter Cerfeda espressione della CGIL nella CES
Dobbiamo credere alla alienazione totale o ad un gioco delle tre carte?
Due scelte CES e PD che testimoniano la subalternità culturale di ciò che fu sinistra e del
sindacalismo europeo al monetarismo della destra economica.
Ho un ricordo della CES avendo partecipato ad uno dei suoi congressi tenutosi a Milano in rappresentanza della CGIL. Un organismo mortalmente ammalato di noia, di burocratismo, di lontananza dai lavoratori e dalle loro esigenze.
Pietro Ancona
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lunedì 23 marzo 2009

Obama, l'acqua,la testa del re

Obama, l'acqua, la testa del re
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Nonostante l'impegno di Obama nelle guerre imperialistiche Usa a sostegno della industria degli armamenti che è il motore diventato più importante dell'economia statunitense dopo la crisi dell'industria automobilistica( irrisolvibile nel lungo periodo dal momento che grande parte della gente non ha più i soldi per cambiare le auto a causa della diminuzione dei salari e degli stipendi e della precarizzazione del lavoro ),c'è molta diffidenza nella destra nei suoi confronti ed anche esplicita ostilità per avere promesso l'assistenza sanitaria pubblica finora negata agli americani e per avere stigmatizzato il comportamento dei banchieri che si sono liquidati benefict enormi attinti anche dagli aiuti di Stato concessi alle loro aziende. L'invio di altri diciassettemila soldati americani e l'intensificazione della guerra in Afghanistan e forse in Pakistan non bastano a placare l'animale predatore,.Segnali inquietanti giungono da Israele dove un governo di estrema destra che persegue l'annientamento dei palestinesi si è formato eletto da una base elettorale di gente che si fa stampare magliette con l'effige di donne e bambini palestinesi uccisi e scritte offensive contro di loro, un governo che vuole la guerra totale e che non mancherà di forti provocazioni verso i suoi disgraziati vicini di casa.Alla Cina che è creditrice di una montagna di miliardi di dollari verso gli Usa si risponde usando i monaci del Tibet per provocarla in un punto delicatissimo quale è la sua integrità territoriale. In Italia, Ferrara, interpretando l'irritazione dei pescicani, critica la decisione di Obama e del Congresso di tassare i ladroni che hanno intossicato la finanza mondiale e che oggi non hanno alcun ritegno a strillare perchè, per la prima volta, qualcuno li ritiene non intoccabili e adotta una misura giusta. Certo la tassa di Obama si limita soltanto a coloro che hanno ricevuto aiuti di Stato. Non tocca le aziende che funzionano ancora con mezzi propri. E anche questa è ancora una grande ingiustizia dal momento che i managers che si autoassegnano stipendi e prebende da nababbi li prelevano da bilanci di aziende quotate in borse e quindi tassano gli azionisti che dovunque nel mondo sono un parco buoi da sfruttare e qualche volta mandare al macello. Insomma, il capitalismo non si sente in colpa per avere intossicato il mondo di finanza fasulla e di avere provocato una delle più grandi crisi mai conosciute dal pianeta, ma rivendica il diritto per i suoi eroi di fruire della maggior parte delle risorse ingigantendo di giorno in giorno la loro distanza dai comuni mortali. Ci sono ingegneri pagati a meno di venti mila euro all'anno ed a fronte di questi managers dell'olimpo finanziario e industriale che guadagnano diecine e addirittura centinaia di milioni di euro l'anno. Una forbice che si allarga e che è causa non ultima dell'immiserimento delle masse popolari occidentali a cominciare da quelle americane.Una novità assoluta !.
Cattive notizie per l'umanità giungono da Instanbul dove è stato decretato, dopo una intensa azione lobbystica delle multinazionali, che l'acqua è "un bisogno" (sic!!!) ma non un diritto. Se ho sete e sono senza soldi si riconosce il mio bisogno di acqua ma mi si lascia morire di sete! Nella storia dell'umanità mai l'acqua era stata negata. E' sempre stato un bene disponibile a tutti. Oggi non viene razionata cosa che sarebbe del tutto comprensibile, ma privatizzata addirittura con leggi approvate dai parlamenti spesso con la complicità dell'opposizione. Sull'acqua che beviamo dobbiamo pagare i profitti dei privati azionisti oltre le spese di gestione ed inoltre dobbiamo caricarci come consumatori delle spese di investimento finora a carico dello Stato o delle Regioni. In sostanza, dopo le sementi sterili dei contadini che dovranno sempre ricomprarle dalle multinazionali anche l'acqua viene sottratta al pubblico dominio e per averla dobbiamo fare i conti con coloro che ce la vendono. Può darsi che avrà oscillazioni come il petrolio. Negli anni di siccità costerà di più.
Non si sta tirando troppo la corda? Il capitalismo sta mostrando tutta la sua natura di feroce predatore sociale
e sta creando condizioni di grandi tensioni . Si sta attrezzando per fronteggiare la protesta con la diffusione di regimi autoritari dal momento che il suo divorzio dalla democrazia e dalla libertà è quasi dovunque definitivo.
Nel prossimo futuro non avremo soltanto il colonialismo e le guerre ma anche l'esclusione delle popolazioni dell'Occidente dai benefici della civiltà.
L'Occidente che vanta i suoi valori! Il filosofo francese Gluckmann, la Fallaci, ed altri intellettuali "organici "alla destra europea hanno teorizzato la superiore civiltà euroatlantica rispetto l'Islam e continuano a predicare contro il pericolo del terrorismo per giustificare le nefandezze verso molti popoli. L'Occidente che tiene nella formalina ed esposta alla morbosa curiosità del pubblico per centosettanta anni la testa di un valoroso capo africano che si era opposto ai colonialisti olandesi sia pure armato soltanto di lance e frecce continua a rivendicare con tracotanza di essere il migliore! Soltanto ora, dopo insistenti richieste del Ghana pare che la testa sarà ricongiunta al corpo del re. Ma il vizio predatore non si è ancora placato e l'atto di restituzione della testa non significa quasi niente dal momento che il continente africano è afflitto da diecine di focolai di guerra fomentati dagli Usa e dagli europei per l'accaparramento delle sue ricchezze. Gli africani possono morire di fame e di sete ed al massimo tentare di raggiungere Lampedusa, affogare nel Mediterraneo, essere seviziati nei CIE.

Pietro Ancona
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domenica 22 marzo 2009

la cgil e la crisi

----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@cgil.it ; segreteria@cgil.it ; cremaschi fiomgloriosa ; epifani@cgil.it ; area critica cgil ; info@rete28aprile.it
Sent: Sunday, March 22, 2009 9:56 AM
Subject: la CGIL e la crisi




Cara CGIL,

trovo stupido il tuo martellamento sui dati della crisi e sulla tragedia delle previsioni. Ti unisci al catastrofismo della Confindustria e ignori come la crisi venga usata dalle aziende per comprimere i già bassi salari, ottenere prestazioni più onerose, licenziare, delocalizzare etcc..

Insomma, la crisi c'è ma viene usata contro la nostra gente.

Dovresti avanzare proposte di aumenti salariali, indicizzazione dei salari, miglioramento ed indicizzazioni delle pensioni.
Soltanto un miglioramento della vita delle persone e delle famiglie rilancerà il ciclo economico.
Cara CGIL, non sei un osservatorio economico e stai diventando sempre più intrisa di monetarismo.......
Pietro Ancona
sindacalista CGIL in pensione




http://circolopasolini.splinder.com/post/20131493#more-20131493

pertini e reagan

----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: jl_genevois@alice.it
Cc: lettere@corriere.it
Sent: Sunday, March 22, 2009 9:22 AM
Subject: pertini e Reagan


La grandezza di Pertini e del socialismo che incarnava consisteva appunto nel comportarsi esattamente all'opposto dello squalo sociale Reagan. Il mondo è assai più infelice dalla svolta che la Thatcher e Reagan hanno impresso con il conculcamento dei diritti dei lavoratori in nome di un consumatore che è l'alibi per la consumazione di delitti sociali come ad esempio il precariato, il lavoro nero, il mobbing sociale.
Pietro Ancona

http://www.corriere.it/romano/09-03-21/03.spm

ad annalisa

-Cara Annalisa,

mi fa piacere inviarle i commenti da me fatti sul blog (sotto la firma) del film di Alberto Negrin. Condivido per intero il giudizio penetrante del Dr.Augias.
In quanto alla condizione dei cafoni le suggerisco il bellissimo libro di F.Jovine "Le terre del sacramento" che, in certi momenti,
si innalza fino ai toni tramandatici dai classici greci.
Rispetto ai cafoni descritti da Negrin gli schiavi di oggi bianchi o neri e sopratutto donne ingaggiate a condizioni disumane dai caporali si trovano in condizioni peggiori. Non c'è nessun Di Vittorio. Non hanno sindacato. Non hanno niente.
Auguri per la sua laurea e per la calabria terra ancora più disgraziata della mia Sicilia in cui tutto il ceto politico è indistinto e divora voracemente accanto alla ndrangheta le risorse che potrebbero liberare tantissimi giovani.
Pietro Ancona
già segretario regionale della CGIL ora pensionato.










Pane e Libertà Il film su Giuseppe Di Vittorio che prosegue stasera a TG1
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Mi è molto piaciuto il film, trasmesso da TV ieri sera nella sua prima parte, su Giuseppe Di Vittorio, un pezzo della storia d'Italia affrontato da un punto di vista quasi del tutto scomparso della "cultura" nella quale siamo immersi nel regime postdemocratico del Governo che va avanti a decreti e del Parlamento che non conta più niente e che è stato mutilato della sua ala sinistra dalla complicità dei due maggiori partiti italiani. Il punto di vista che attraversa tutto il film è quello della conquista spesso cruenta dei diritti. Ambrogio, bambino addetto ad allontanare i corvi dai campi, che muore di avere chiesto qualche goccia di olio in più nel pezzetto di pane che costituisce tutto il suo salario, i braccianti che vengono uccisi dall'esercito che li scaccia dalle terre del barone, Peppino di Vittorio che espone le richieste dei lavoratori, richieste minime ma importante per l'affermazione dei diritti ma che tuttavia vengono
contrastate con brutalità dal barone ma che è costretto da accettarle soltanto quando lo sciopero generale rischia di mandare in malora l'annata agraria. Il film spiega il meccanismo di un potere repressivo basato sulla violenza della proprietà, della Chiesa, dello Stato e poi delle bande fascista, un potere che tiene sottomessi e tratta come schiavi i lavoratori agricoli che poi sono quasi tutta la popolazione civile dei grossi comuni del Mezzogiorno d'Italia. La morte del padre di Di Vittorio provocata da un cavallo imbizzarrito viene risarcita alla vedova con tre sacchi di fave alle quali la baronessa (bontà sua) ne aggiunge altri tre e con l'assunzione di Giuseppe che ad otto anni viene avviato al lavoro di cacciacorvi. Assieme a tanti altri bambini doveva allontanare gli uccelli dai campi di grano,controllato da due violenti massari del barone. Il film spiega la prima guerra mondiale come massacro dei lavoratori programmato dai governi e dalle classi dominanti che cominciano ad organizzarsi ed ad avanzare le loro rivendicazioni. Nelle trincee della guerra più atroce della storia vengono avviati a morte certa quando addirittura non vengono fucilati dagli ufficiali che li tallonano e non
mostrano alcuna pietà nelle decimazioni decise con inaudita crudeltà.Un popolo di soldati nelle mani di sadici ufficiali di uno Stato Maggiore dell'Esercito la cui storia criminale si diparte dall'indomani dell'unificazione con gli eccidi di Govoni,Morra ed altri.La nascita del fascismo nel Sud come nel Nord d'Italia viene affrontata dal film con piglio forte e privo di ambiguità: i fascisti intervengono nella lotta sociale dei reduci che vogliono la terra promessa
dal governo per uccidere i dirigenti della rivoluzione contadina e distruggere le loro strutture organizzative. Episodio poco noto della storia d'Italia l'assedio fascista a fucilate della Camera del Lavoro di Bari difesa dai lavoratori e dalle loro famiglie, assedio che durò parecchi mesi e che non ebbe successo. Soltanto l'intervento dell'esercito, dopo alcuni mesi di lotta, ebbe ragione della Camera del Lavoro che venne distrutta.Di Vittorio, arrestato, viene eletto deputato nonostante la pesante intimidazione fascista che a Cerignola spara ed uccide otto persone per impedire il voto popolare. Stasera vedremo la seconda parte di questa emozionante rievocazione della storia d'Italia che racconta di una voglia di civiltà e di dignità soffocata nel sangue dal fascismo. La figura di Di Vittorio che anticipa con la sua lotta la modernità dei diritti civili e sociali contro la barbarie del potere baronale e latifondistico. Diritti civili e sociali oggi negati a tanta parte del mondo del lavoro a milioni di precari ed a grande parte dell'immigrazione che proprio nelle terre pugliesi vive condizioni di sfruttamento e di barbarie del tutto simili a quelle affrontate da Giuseppe Di Vittorio. Altro bellissimo racconto nel film è la storia del vocabolario comprato da Di Vittorio per due soldi e le sue scarpe da un venditore ambulante e l'istituzione della scuola per la quale chiede l'obolo all'uscita dalla masse e che permetterà ai contadini di sapere leggere e di potere anche votare.
Pietro Ancona
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(la seconda parte del bel film di Alberto Negrin "Pane e libertà"
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La CGIL di Peppino Di Vittorio non c'è più
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E' drammatico accostare l'apostolato di Di Vittorio per la crescita civile delle masse lavoratrici al Sindacato di oggi. Di Vittorio si batteva per i diritti ivi compreso il diritto di sciopero "senza limitazioni" e legava la ricostruzione dell'Italia dalle distruzioni della guerra alla crescita sociale dei lavoratori. "Pane e lavoro" era la parola d'ordine delle masse, lavoro che produce dignità e benessere e che spinge l'Italia in avanti. Le fabbriche salvate dagli operai si rimettono in moto. In una scena del Di Vittorio mostra una piccola utilitaria Fiat dal costo contenuto che potrà essere acquistata dallo stesso operaio che la produce. L'autodidatta Di Vittorio illustra con parole semplici quanto Keines aveva scritto in ponderosi volumi e Ford aveva intuito dopo l'invenzione della catena di montaggio: produrre per un consumo di massa. Di Vittorio agisce per la piena realizzazione della Costituzione e per fare dei lavoratori italiani la sua base, scelta che assicura democrazia all'Italia. L'attentato a Togliatti non diventa occasione per una guerra civile come quella che straziò la Grecia e fu repressa nel sangue. Il sentimento che anima la figura di Di Vittorio non è mai retorica ma è lo slancio stesso di amore per i poveri, per coloro che soffrono, è senso profondo della dignità della vita. Per questo il lavoro che non deve essere degradato dallo sfruttamento e dall'umiliazione di salari insufficienti.
Di Vittorio considerava l'unità sindacale essenziale, addirittura vitale, per la difesa dei lavoratori italiani. Fece di tutto per salvarla dalle dure leggi della politica che volevano l'isolamento della sinistra politica e sindacale dopo la rottura del governo di unità nazionale. Gli uomini di questa unità erano straordinari e venivano da un lungo percorso di lotte contro il fascismo, di persecuzioni durante le quali avevano financo sofferto la fame, affrontato gravi pericoli, il carcere, lo smembramento delle loro famiglie. Bruno Buozzi sarà ucciso dai tedeschi quasi il giorno stesso dell'arrivo degli americani e Achille Grandi scomparirà presto per una mortale malattia. Certamente l'unità sindacale era un valore dal momento che a volte l'unità dei lavoratori non basta senza l'intesa delle organizzazioni. Ma oggi è diventata paradossalmente e tragicamente un disvalore
dal momento che si realizza soltanto per la restituzione al padronato e per l'annullamento dei diritti conquistati
durante tutta la fase storica che va da Di Vittorio a Luciano Lama. Oggi l'unità è possibile soltanto se la CGIL
accetta una "riforma" del contratto nazionale di lavoro che lo svuota di contenuto a vantaggio della "produttività" assicurata da un vero e proprio ritorno del lavoro a staglio, a cottimo. La disponibilità dei Sindacati a cedere diritti non si limita alla sfera contrattuale, ma si estende al welfare. Si prepara una ulteriore riduzione, un quasi azzeramento delle pensioni e c'è già una disponibilità ad accettare. Ieri il governo ha varato misure offensive per gli ammortizzatori sociali dei precari, elemosine pari al venti per cento di una retribuzione spesso non superiore a settecento euro mensili. Insomma, oggi si difendono i lavoratori soltanto se la CGIL prende le distanze da Cisl Uil e UgL e se resiste alle pressioni del PD a favore della Confindustria .
Il PD, epigone del partito di Di Vittorio, oggi elegge deputati della Confindustria come Colannino, Merloni, Calearo che non sono industriali "illuminati" che hanno accettato le rivendicazioni dei lavoratori, ma sono portatori di una linea durissima di spoliazione di diritti. Inoltre, ai braccianti difesi da Di Vittorio sono subentrati gli immigrati che vivono condizioni simili e forse più dure. La linea della CGIL di oggi è simile a quella degli ultimi anni del prefascismo. La CGIL sembra attratta, piuttosto che dalle condizioni reali delle persone, dalla macroeconomia. Ieri il suo ufficio studi si è unito alle previsioni catastrofiche della Confindustria limitandosi a profetizzare un aumento enorme della disoccupazione senza una analisi delle responsabilità e senza indicare una piattaforma di rivendicazioni. Si limita a chiedere una tassazione dei redditi alti che è anche meno di quanto Obama propone per gli Usa dal momento che non attacca i benefit e gli altri privilegi di un ceto manageriale che si ritaglia una bella fetta delle risorse nazionali. Insomma la CGIL di Di Vittorio che aveva identificato nelle conquiste dei lavoratori la crescita civile e sociale dell'Italia non c'è più e da anni si lavora allo smantellamento di quanto si era creato. Oggi la classe lavoratrice italiana alla quale viene negata l'esistenza stessa come "classe", è più povera di almeno il dieci per cento del reddito nazionale ceduto ai ceti imprenditoriali ed al parassitismo parapubblico dei managers e della politica, è inquieta, spaventata, priva di futuro. E questo non soltanto a causa della crisi, ma di una ripresa in grande stile della lotta di classe fatta però soltanto dai padroni e dai partiti che li appoggiano contro i lavoratori che subiscono. Il loro salario è mediamente meno del trenta per cento di quello di venti anni fa. I lavoratori, dagli accordi di concertazione del 1993 stipulati da Trentin e dagli altri, sono stati condannati all'impoverimento. A questo si aggiunge oggi la devastazione introdotta dalla legge Biagi nel rapporto di lavoro che ha del tutto mercificato la prestazione d'opera. Il lavoratore è diventato "usa e getta" di una imprenditoria selvaggia. Il barone di Cerignola ripeteva "mondo era e mondo sarà". A guardare quanto sta succedendo bisognerebbe dire che forse aveva ragione......oppure dobbiamo convincerci che non è così e che c'è sempre una speranza anche quando si è nel buio più opprimente?


Pietro Ancona
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ennesina letterina alla CGIL

Cara CGIL,

trovo stupido il tuo martellamento sui dati della crisi e sulla tragedia delle previsioni. Ti unisci al catastrofismo della Confindustria e ignori come la crisi venga usata dalle aziende per comprimere i già bassi salari, ottenere prestazioni più onerose, licenziare, delocalizzare etcc..

Insomma, la crisi c'è ma viene usata contro la nostra gente.

Dovresti avanzare proposte di aumenti salariali, indicizzazione dei salari, miglioramento ed indicizzazioni delle pensioni.
Soltanto un miglioramento della vita delle persone e delle famiglie rilancerà il ciclo economico.
Cara CGIL, non sei un osservatorio economico e stai diventando sempre più intrisa di monetarismo.......
Pietro Ancona
sindacalista CGIL in pensione




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sabato 21 marzo 2009

I persiani ed Obama

Caro Manifesto,

condivido molto la risposta che l'Iran ha dato alla "apertura" di Obama che non è per niente una novità rispetto la linea maturata durante l'ultima fase del governo Bush. Aspettiamo i fatti ha detto il capo della repubblica islamica.
In verità di tratta del sempreeterno cinico gioco degli Usa: dividere, mette l'uno contro l'altro che a suo tempo provocò due milioni di morti nella guerra Iraq-Iran fomentata sempre dagli Usa.
Ora si vuole l'adesione o la neutralità dell'Iran nella seconda fase ancora più sanguinosa della aggressione all' Alfghanistan.
Inoltre, ha forse battuto ciglio il nostro ineffabile Obama in occasione del crimine genocida verso Gaza? E' stato muto per ventidue lunghissimi giorni ed anche dopo.
Non fatevi infinocchiare ! Marina Forti prima di attizzare, sia pure con cautela, speranze costruite sulle parole, rifletta bene su come stanno le cose e sulle montagne di cadaveri che si accatastano nella zona nevralgica del petrolio.
Pietro Ancona

la legge biagi ha intossicato il diritto del lavoro

La legge Biagi ha intossicato il diritto del lavoro
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Il discorso fatto dal Presidente della repubblica in memoria di Biagi è inaccettabile. Non si possono spacciare per idee motrici di rinnovamento il vasto armamentario che la legge sviluppata sulla base delle indicazioni del giuslavorista e che è opera della destra asociale razzista ha offerto al padronato per eludere la instaurazione di rapporti di lavoro rispettosi dei diritti che la Costituzione garantisce : il diritto ad un salario dignitoso dentro un'azienda che non deve essere finalizzata soltanto al profitto ma anche ad assolvere ad un ruolo sociale. Il Presidente ha attaccato come estremisti coloro i quali contestano la legge trenta. Ma estremista è certamente chi, usa la legge, per negare presente e futuro ai suoi dipendenti non a caso definiti "atipici". La legge Biagi ha intossicato il diritto del lavoro con una congerie di possibilità nessuna delle quali scaturisce direttamente dalla modernità della produzione e del ciclo economico. Un milione di cocopro realizzano "progetti" che esistono soltanto nella fantasia dei loro sfruttatori. Tutte le forme in cui si articola il precariato italiano e che riguardano diversi milioni di lavoratori in grande parte giovani che sono incanutiti in durissimi percorsi di contratti a termine a volte rinnovati molte volte a riprova della loro artificiosità, del loro essere un sotterfugio giuridicamente spesso inattaccabile, per tenere con il cuore in gola ed a basso costo una mano d'opera umiliata sono invenzioni di un laboratorio di destra sociale, una officina per la demolizione del limpido diritto del lavoro che vantava l'Italia. Aggiungo che non escludo una diretta responsabilità della legge trenta e di tutti i marchingegni diabolici che la contornano come le agenzie di lavoro interinale, le cooperative fasulle, le compagnie, nella terribile mortalità che il lavoro oggi comporta. Quattro morti al giorno sono certamente anche il prodotto terribile dell'uso di persone spesso mandate al massacro senza alcuna preparazione professionale. Mi piace ricordare che la torre Eiffel fu costruita in due anni in condizioni estreme di difficoltà ambientali e non ebbe alcun infortunio mortale tra i suoi carpentieri. La incompetenza produce spesso l'incidente e la responsabilità non può essere attribuita a chi soccombe pur di avere un pò di salario.
Nella celebrazione di oggi il terrorismo è diventato secondario rispetto i contenuti proposti da Biagi e dalla sua scuola che oggi annovera Sacconi tra i suoi maggiori esponenti. Questa è stata la svolta di oggi: lo Stato radunato attorno alle sue tre massime cariche non tanto per condannare il terrorismo come risposta inaccettabile e sbagliata al conflitto sociale quando per sacralizzare un orientamento giuslavoristico che è tra le cause più importanti della depressione che affligge oggi l'Italia: un paese in cui milioni di lavoratori sono tenuti a pane e acqua e minacciati dalla crescita di un precariato che divora la sicurezza delle famiglie, che apre grossi processi di dequalificazione, che mantiene in condizioni umilianti tantissime persone che non possono più fronteggiare l'esistenza con un solo stipendio ed anche con due stipendi o salari stentano moltissimo a galleggiare in una società in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i lavoratori sono diventati assai poveri: la legge Biagi ha contribuito alla diffusione della infelicità, della incertezza, dell'ansia che attanaglia milioni di persone.
Oggi lo Stato non ha fatto un momento di lotta al terrorismo ma a quanti ritengono inaccettabili prospettive di vita come quelle offerte dalla legge trenta e da tutte le altre che sono armoniche ad essa. Oggi lo Stato si è schierato con il padronato e si è messo contro la popolazione lavoratrice. Non credo proprio che il paternalismo di chi indica la strada tracciata da Biagi ai giovani potrà essere uno stimolo per la crescita. Lavorare con scadenze trimestrali (a volte financo settimanali) per pochi spiccioli non aiuta nè le crescita delle persone nè quelle del sistema Italia. Il futuro dell'Italia è nella sicurezza dei lavoratori, nel loro benessere,nella possibilità di mantenere bene una famiglia, fare studiare i figli. Non è con il feroce uso di marchingegni che hanno dato dignità giuridica alla illegalità dello sfruttamento che andremo lontani. Fabbriche ed uffici popolati da persone insoddisfatte e pieni di problemi di sopravvivenza non produrranno che danno. Le persone non possono essere "usa e getta". Hanno diritti che prima o poi saranno rivendicati.
L'intervento delle massime cariche dello Stato a difesa del precariato rappresenta una brutta novità nella deriva a destra di questo nostro Paese.

Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/napolitano/napolitano-fazioni/napolitano-fazioni.html

semplificazione e svuotamento della democrazia

Le unificazioni nel Pdl e nel PD
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Lo scioglimento di AN e la sua confluenza nel Pdl è la logica conseguenza dello sdoganamento a suo tempo fatto da Berlusconi (che radunava a sè tutta la destra italiana anche quella razzista nella sua irresistibile marcia verso il potere) e del percorso compiuto da Fini e dai suoi colonnelli dentro una alleanza che lo ha legittimato come forza di governo. Nel compimento di questo percorso è avvenuta una omologazione non soltanto con i principi del liberismo ma con la lega secessionista e xenofoba del Nord dalla quale Fini ha mostrato soltanto recentemente, da quando è Presidente della Camera, qualche insofferenza riuscendo da un lato ad irritare Berlusconi ma nello stesso tempo a fargli prendere le distanze dalle scelte più scellerate come ronde, anagrafe negata ai bimbi di i sanspapiers nati in Italia, obbligo di spionaggio alla polizia dei migranti irregolari dei medici, degli insegnanti e dei pubblici ufficiali in genere....). E' importante che dal costruendo Pdl resti fuori la Lega. Questa, pur condizionando pesantemente il governo, non potrà evitare una qualche evoluzione del nuovo partito dal berlusconismo e dalla xenofobia. Insomma, forse potremo avere una destra alla francese durissima verso i lavoratori ma più "civile" di ciò che è stata finora l'esperienza degradante dei governi Berlusconi. Il fatto che un personaggio come la Mussolini assuma l'iniziativa di raccogliere le firme di oltre cento parlamentari per cancellare aspetti assolutamente inaccettabili del ddl sulla sicurezza è una novità positiva che non deve essere ignorata. Fini aspira alla successione a Berlusconi e le caratteristiche della sua destra sono certamente meno scandalose di quelle della Lega. Se l'evoluzione di questo processo ci condurrà alla estromissione della lega dal governo magari sostituita dall'UDC di Casini sarà un passo indietro dal baratro verso cui sta andando la democrazia italiana. Ma, finchè Berlusconi è il capo di questo coacervo non rinuncerà mai alla alleanza dei suoi fedelissimi amici padani patrocinati da Tremonti.
Alla creazione di un Partito della Destra italiana purtroppo non corrisponde un simmetrico forte Partito della sinistra. Il PD vuole essere alternativo al PDL ma in rappresentanza dello stesso blocco sociale che, in Italia, non è centrista (il centro non esiste) ma è destra spesso percorsa da fremiti di sovversivismo contro lo Stato. Una destra che vuole accaparrarsi tutte le risorse a costo di devastare e privare lo Stato della sua funzione di garante di tutti e di fornitore di servizi essenziali come la scuola, la sanità, il welfare. Il PD non solo condivide le scelte fondamentali del padronato italiano fino al punto di mostrarsi irritato dalle flebili proteste della CGIL,
ma ha dato pegno alla Confindustria eleggendo significativamente personaggi come Merloni,Colaninno, Calearo espressione dell'ala dura, durissima degli industriali, l'ala che vuole tutto e subito e ridurre i lavoratori privi di strumenti di difesa. I giuslavoristi che lavorano attivamente allo smantellamento del diritto del lavoro sono bipartisan: Letta, Treu,Damiani,Ichino sono della stessa scuola alla quale appartiene Boeri, Cazzola,il gruppo della Voce, Monti, la Bocconi. Sono tutti monetaristi e considerano il lavoro umano come una merce ed il lavoratore un oggetto da usare e gettare subito dopo. L'involuzione che questi dannosi personaggi hanno
impresso al diritto del lavoro è tale che oramai ha invaso lo stesso campo delle garanzie costituzionali. Il diritto a ricorrere al giudice non viene negato ma una legge ad hoc vieta al giudice di esprimersi su quella determinata vicenda. Insomma il giudice di Berlino del mugnaio tedesco non c'è più. Insomma, le classi lavoratrici che dovrebbero costituire il blocco sociale di riferimento della sinistra sono bersagliate da continui attacchi ultimi dei quali al contratto collettivo di lavoro ed il diritto di sciopero. Il PD si è reso complice di Berlusconi nella esclusione del PSI,dei Verdi e dei partiti comunisti dal Parlamento erigendo una barriera e dichiarando l'inutilità di votare per i "partitini". Questa esclusione ha inferto una ferita profondissima alla democrazia italiana dal momento che le istanze sociali e laiche delle quali sono portatori gli esclusi non sono state fatte proprie dal PD che rifiuta la qualifica di sinistra e l'iscrizione ai partiti del socialismo europeo. Quindi il sistema politico si è squilibrato tutto a destra con l'aggravante di Confederazioni Sindacali collaborazioniste che anche quando mostrano di non condividere, di scioperare, non si azzardano a toccare il ghetto dentro cui è stato rinchiuso il mondo del lavoro: non mettono in discussione nè il precariato, nè il meccanismo di impoverimento dei lavoratori, nè la riduzione del welfare. Si limitano ad addolcire le amarissime pillole che vengono propinate da misure governative come il recente, umiliante provvedimento sull'indennità di disoccupazione dei precari calcolata in spiccioli tipo socialcard. Che i due partiti che occupano grandissima parte del Parlamento sono intercambiali si è visto durante il governo Prodi che ha deluso profondamente e fatto sbandare e non votare l'elettorato si sinistra con la sua linea di capitalismo compassionevole. Solo carità una tantum, niente diritti!! Una sorta di gara con un occhio alla sede centrale del liberismo ,gli Usa, per mostrarsi più bravi della destra nel tenere a stecchetto le classi lavoratrici,
nella politica filoisraeliana, nella politica colonialista dell'impero (che ora si accinge a massacrare ancora di più l'Afghanistan con la grottesca motivazione di liberare le donne dal velo e dai talebani.Mentre Obama, per quanto condizionato dalle multinazionali e da un elettorato diseducato da diecine di anni da ogni forma di socialità riduce drasticamente gli emolumenti ai managers, Franceschini ed i suoi non si azzardano a chiedere la tassazione delle rendite finanziarie e si limitano a colpire con una mano vellutata i pescecani che
da sempre divorano questo Paese e battono cassa sempre. Non ricordo un momento, una fase, in cui la Confindustria non abbia chiesto soldi allo Stato. Mercato si ma soltanto di facciata. Dietro la facciata oligopoli ed accordi che ogni tanto ricevono un ridicolo buffetto dai Garanti peraltro superpagati e desiderosi di conservare il loro posto tenendosi buoni "quelli che contano".
Quindi lo squilibrio a destra dell'Italia è enorme e difficilmente recuperabile. Per nostra disgrazia, i partiti della sinistra radicale aspirano alla alleanza o collaborano in un modo o nell'altro con il PD. Fava, Vendola e gli altri non chiedono di meglio che aprire un corridoio di comunicazione con il PD ed i comunisti di Di Liberto e Ferrero stentano a staccarsi dalle scandalose collaborazioni con i persecutori dei lavavetri o i finanziatori delle ronde. I socialisti accettano la legge biagi e sono disponibili ad ogni forma di collaborazione anche immediata. Insomma, la sinistra radicale ed il psi non solo non costituiscono una forza di calamitazione ed un punto di riferimento per condizionare a vantaggio del movimento operaio il PD ma rischiano di essere risucchiati da questo che a sua volta è ossessionato dalla voglia di conquistare l'elettorato della destra italiana. Il motore della politica italiana è la destra!
Poteva avere un ruolo positivo la CGIL ma questa ha avuto una involuzione che oramai la distingue dai sindacati europei e comunque se
non sta in riga ci pensa il PD a tirarle le orecchie dal momento che la Cisl è dislocata anch'essa nel PD ed è molto ligia alle linee della Confindustria e del Governo. Ricordiamo il Patto per l'Italia ed i recenti accordi con Prodi e con Berlusconi che hanno tolto ancora qualcosa ai lavoratori ed ai pensionati. Le Confederazioni sindacali italiane sono una realtà paradossale: anzicchè dare qualcosa ai lavoratori la tolgono.
Certo, al peggio non c'è mai fine. Ma la situazione nella quale stiamo non è delle più promettenti.
Pietro Ancona
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giovedì 19 marzo 2009

la TV e il razzismo

uNO SCANDALO CONSUMATO SENZA REAZIONI
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Le TV hanno mostrato un pezzo di video registrazione della confessione resa agli inquirenti di uno dei due accusati dello stupro della Caffarella.

Mi domando se è normale che un atto registrato non so se dalla polizia o dal Magistrato venga offerto un pasto a milioni di persone per avvalorare la tesi della colpevolezza del rumeno all'indomani dello scagionamento degli accusati.

Mi chiedo anche se il rumeno ha confessato senza esserne colpevole un gravissimo crimine come lo stupro che cosa sia successo "prima" della registrazione della confessione.
Mi domando ancora come faceva ad essere a conoscenza di tanta dovizia di particolari. Da chi li ha appresi? Qual'è stato il ruolo della polizia rumena? Che cosa è realmente accaduto?
Intanto arriva una ulteriore smentita per l'altro stupro attribuito ad uno dei due rumeni .. Non era bastata per la scarcerazione il mancato riconoscimento della vittima (il violentatore era incappucciato) Ora arriva la prova negativa del DNA. Basterà ?
Mi domando quale regia presieda a questa criminalizzazione che non vuole sentire ragioni degli immigrati e dei poveri. Ho letto cose di questo genere: si, è vero, non sono violentatori ma non sono neppure stinchi di santo. Insomma, sulla colpevolezza o non dell'atto è preminente la condanna a priori del soggetto perchè straniero, senza lavoro, senza casa, quindi delinquente!!-Si sta raggiungendo l'equazione:povero eguale delinquente!!
I due rumeni restano in carcere per calunnia ed autocalunnia per avere attribuito a se stessi il delitto come si fosse del tutto normale che una confessione che gli imputati dicono estorta possa configurare una punizione così dura e così immediata.
Se la giustizia è questa, non cìè giustizia in questo Paese!
Pietro Ancona
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squali e pesciolini

squali e pesciolini
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Infine, dopo un gran parlare della urgenza, della necessità di tutelare i giovani dei contratti atipici, è arrivata dal governo una piccola, piccolissima elemosina. Una modesta percentuale, calcolata dal Nidil-CGIL in circa il dieci per cento dei precari, avrà una una tantum pomposamente definita indennità di reinserimento pari al venti per cento del "compenso" percepito. La pubblicità ingannevole e truffaldina dei massmedia mette l'accento, sottolinea sopratutto il termine "raddoppio" che suona bene come se una cornucopia si fosse rovesciata piena di tintillanti euro sulla testa dei nostri giovani. Questa indennità per bontà assoluta del governo non è incompatibile con qualche lavoretto del valore comunque non superiore a tremila euro nell'anno
e non dovrebbe essere superiore a duemilaseicento euro in ogni caso. Se calcoliamo ottimisticamente in settecento euro mensili i compensi dei cocopro, l'indennità non sarà superiore a millesettecento euro annuali pari a 140 euro mensili, meno di cinque euro al giorno. Una misura che allontana ancora di più dal regime dei lavoratori che hanno diritto al sessanta per cento del salario per almeno otto mesi se disoccupati ed un regime ancora migliore se in cassa integrazione. Siamo a meno di un terzo.
L'indennità per i precari potrà essere sommata
a piccoli lavoretti per l'ammontare di tremila euro. La corresponsione avverrà con buoni (voucher) che saranno acquistati dai lavoratori all'Inps (se mal non ho capito) e avranno per i precari un valore pari al loro settantacinque per cento. Il resto sarà trattenuto dall'INPS e dall'INAIL.
Siamo comunque nel campo degli spiccioli, di misure che andrebbero bene per compensare le attività di giovani studenti, ma che sicuramente non possono costituire una fonte di vita, un salario adeguato per i tantissimi precari spesso non più giovani, spesso sposati e con uno o più bambini. Si tratta in generale di
laureati e diplomati che vengono spremuti in condizioni schiavistiche da imprese che si avvalgono di strumenti legislativi studiati da stuoli di giuslavoristi oramai specialisti nella elusione delle norme e nella introduzione di invenzioni rivolte a spogliare la prestazione d'opera di qualsiasi diritto.
Il giudizio del Nidil, l'organizzazione degli atipici della CGIL, è assai duro sulla decisione del governo mentre la CGIL si allinea tirando un sospiro di sollievo al PD che, in qualche modo, era alla ricerca di un qualche successo all'iniziativa di Franceschini per il sussidio di disoccupazione. " Si tratta di un primo passo...."
Sappiamo tutti molto bene che non si tratta di un primo passo e che resteremo distanti anni luce dalla estensione ai precari della normativa in vigore per i lavoratori a tempo indeterminato. Non ci sarà niente di niente dal momento che la linea di welfare dei due schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra è identica: è la linea di piccole elemosine da spacciare attraverso i massmedia per misure importanti. Questa linea è stata collaudata da Berlusconi e da Prodi per i pensionati. E' la linea della socialcard con la quale ci si fa una grande propaganda. Si dice alla gente: Con la crisi in corso, con l'indebitamento del Paese, con le difficoltà che abbiamo, come vedete interveniamo "raddoppiando" un aiuto ai precari. Il termine "raddoppio" viene ripetuto e tambureggiato in modo ossessivo. . E' un particolare insignificante il fatto che si raddoppiano spiccioli.....ma questo non viene comunicato.
Con le misure di oggi si rafforza il regime del precariato in Italia. Si dà un segnale a quanti sono interessati alla riduzione delle prestazioni INPS ed INAIL.
Naturalmente dei compensi complessivi dei managers pubblici e privati e degli stessi parlamentari non se ne parla neppure.
Ritengo che sia disonesto un Paese che permette ad una persona di guadagnare in un giorno quanto percepisce un giovane laureato o diplomato in un anno. La distanza non trova giustificazione nè materiale nè morale. Non ci può essere competenza o professionalità che valga a distanziare tanto le retribuzioni. Questo regime ferocemente classista non può essere accettato. La Marcegaglia chiede soldi "veri" per gli imprenditori. Non dubito che saranno dati e che l'accordo per darli sarà generale. Quando maggioranza, opposizione e sindacati confederali sostengono le stesse cose e danno un giudizio positivo su misure che a me sembrano provocatorie non si può che diffondere stanchezza, scoramento, rassegnazione. La rassegnazione può avere un risvolto nel rifiuto totale di questo sistema, nel disprezzo verso partiti e istituzioni che consentono tali e tante sevizie morali. Sacconi incita i giovani ad accettare con umiltà il loro degrado sociale, ad accettare qualsiasi lavoro. Si realizza un punto denunziato da Vandana Shiva: l'espropriazione dell'essenza dell'essere dopo l'espropriazione della forza lavoro materiale o intellettuale.
Pietro Ancona



una lettera al Corriere che spero mobiliti le coscienze
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http://www.corriere.it/romano/09-03-14/05.spm
Scrive una madre:
<Al suo rifiuto, altri, tuttavia, hanno accettato.>>

soldi veri e scioperi fasulli

LA CONFINDUSTRIA "SOLDI VERI", LA CGIL SCIOPERO SENZA RICHIESTE!
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La CGIL si unisce alla Confindustria nelle accuse al Governo di sottovalutare la crisi che invece è assai grave con l'effetto di aggiungere terrore a quello che si respira nelle fabbriche e nei posti di lavoro dove la congiuntura viene spesso usata e strumentalizzata per chiedere di più ai lavoratori e dare loro di meno. La Confindustria è allarmista e chiede al governo soldi veri in omaggio ad una lunga tradizione di parassitismo
che ha avuto negli Agnelli i massimi esponenti rivendicando soldi per CIG anche quando non era proprio necessaria e aiuti consistenti dalle regioni meridionali per l'insediamento degli stabilimenti e la loro gestione.
L'espressione "soldi veri" è una novità del gergo politico italiano. Che cosa vuol dire? Tremonti ha già commissariato il credito mettendo i Prefetti a controllare le banche. Vuol dire che i Prefetti debbono intervenire sulle banche per fare concedere i finanziamenti che queste rifiutano di dare? Vuol dire che si debbono dare aiuti vietati dalla liberista Unione Europea.? Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Di certo la Marcegaglia sembrava soddisfatta alla fine dell'incontro con il Capo del Governo.
A fronte di tanta brutale concretezza colpisce la delicatezza con la quale Epifani e la CGIL trattano il governo.
Il rammarico maggiore non è tanto dovuto alla condizione infelice di tutti i lavoratori italiani ivi compresi i condannati all'inferno del precariato ( giuridicamente inventato da Biagi che sarà beatificato da Sacconi con la pubblicazione di un libro bianco) ma al rifiuto del Governo di ascoltare la ricetta macroeconomica della CGIL una ricetta che esclude un aumento generalizzato dei salari a sostegno della domanda per un rilancio vero del ciclo economico. L'obiettivo reale è affrontare e superare la crisi senza toccare niente dei rapporti di forza e della condizione salariale degli italiani. Questo significa che bisognerà produrre di più a condizioni di stabilità o di abbassamento delle retribuzioni. La CGIL inoltre non si pone il problema di quanto siano costate e costino le privatizzazioni dei servizi locali e nazionali alle famiglie. Quanto costano le Ferrovie privatizzate alle Regioni
ed agli utenti. Non si pone il problema di chiedere l'abolizione degli emolumenti previsti per i managers pubblici oggi garantite dalla finanziaria, una legge dello Stato e non si pone il problema di tagliere le unghia ai managers delle società per azioni che si autofissano stipendi da nababbi che scaricano sui bilanci delle aziende senza farsi tanti scrupoli. Non chiede la cancellazione dal diritto di tutti i contratti "tossici" che hanno inquinato il rapporto di lavoro consentendo al padronato di ricattare, sfruttare, licenziare, a suo piacimento. La legge Biagi dovrebbe essere abolita dal momento che sappiamo a quanto fumus abbia offerto ai padroni per l'elusione dei diritti dei lavoratori. Non chiede la revisione delle leggi che hanno peggiorato le pensioni ed il ripristino del sistema a riparto. Non chiede niente per gli immigrati che spesso vengono pagati con salari del genere di quelli corrisposti ai poveracci di "Furore" di Steinbeck. Basterebbe chiedere il Salario Minimo Garantito e cioè un tot all'ora, esempio 9 euro che tutti dovrebbero essere tenuti a corrispondere.Insomma per evitare a tantissimi, migranti e italiani, di essere pagati, come spesso capita, a quattro euro l'ora.
In quanto alla riforma del modello contrattuale che non è stato firmato dalla CGIL risulta che i suoi contenuti vengano accettate nelle trattative delle categorie. Non pare che questa adesione sostanziale che certamente sarà accolta di buon occhio da Bonanni e da Letta sia stata contrastata dalla CGIL che non firma ma le scelte di ulteriore impoverimento salariale e normativo dei lavoratori aperta nel 1993 va avanti.
Pietro Ancona
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http://www.rassegna.it/articoli/2009/03/12/44078/cgil-i-temi-caldi-della-mobilitazione

pane e libertà... Vita di Di Vittorio

Pane e Libertà Il film su Giuseppe Di Vittorio
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Mi è molto piaciuto il film, trasmesso da TV ieri sera nella sua prima parte, su Giuseppe Di Vittorio, un pezzo della storia d'Italia affrontato da un punto di vista quasi del tutto scomparso della "cultura" nella quale siamo immersi nel regime postdemocratico del Governo che va avanti a decreti e del Parlamento che non conta più niente e che è stato mutilato della sua ala sinistra dalla complicità dei due maggiori partiti italiani. Il punto di vista che attraversa tutto il film è quello della conquista spesso cruenta dei diritti. Ambrogio, bambino addetto ad allontanare i corvi dai campi, che muore di avere chiesto qualche goccia di olio in più nel pezzetto di pane che costituisce tutto il suo salario, i braccianti che vengono uccisi dall'esercito che li scaccia dalle terre del barone, Peppino di Vittorio che espone le richieste dei lavoratori, richieste minime ma importante per l'affermazione dei diritti ma che tuttavia vengono
contrastate con brutalità dal barone ma che è costretto da accettarle soltanto quando lo sciopero generale rischia di mandare in malora l'annata agraria. Il film spiega il meccanismo di un potere repressivo basato sulla violenza della proprietà, della Chiesa, dello Stato e poi delle bande fascista, un potere che tiene sottomessi e tratta come schiavi i lavoratori agricoli che poi sono quasi tutta la popolazione civile dei grossi comuni del Mezzogiorno d'Italia. La morte del padre di Di Vittorio provocata da un cavallo imbizzarrito viene risarcita alla vedova con tre sacchi di fave alle quali la baronessa (bontà sua) ne aggiunge altri tre e con l'assunzione di Giuseppe che ad otto anni viene avviato al lavoro di cacciacorvi. Assieme a tanti altri bambini doveva allontanare gli uccelli dai campi di grano,controllato da due violenti massari del barone. Il film spiega la prima guerra mondiale come massacro dei lavoratori programmato dai governi e dalle classi dominanti che cominciano ad organizzarsi ed ad avanzare le loro rivendicazioni. Nelle trincee della guerra più atroce della storia vengono avviati a morte certa quando addirittura non vengono fucilati dagli ufficiali che li tallonano e non
mostrano alcuna pietà nelle decimazioni decise con inaudita crudeltà.Un popolo di soldati nelle mani di sadici ufficiali di uno Stato Maggiore dell'Esercito la cui storia criminale si diparte dall'indomani dell'unificazione con gli eccidi di Govoni,Morra ed altri.La nascita del fascismo nel Sud come nel Nord d'Italia viene affrontata dal film con piglio forte e privo di ambiguità: i fascisti intervengono nella lotta sociale dei reduci che vogliono la terra promessa
dal governo per uccidere i dirigenti della rivoluzione contadina e distruggere le loro strutture organizzative. Episodio poco noto della storia d'Italia l'assedio fascista a fucilate della Camera del Lavoro di Bari difesa dai lavoratori e dalle loro famiglie, assedio che durò parecchi mesi e che non ebbe successo. Soltanto l'intervento dell'esercito, dopo alcuni mesi di lotta, ebbe ragione della Camera del Lavoro che venne distrutta.Di Vittorio, arrestato, viene eletto deputato nonostante la pesante intimidazione fascista che a Cerignola spara ed uccide otto persone per impedire il voto popolare. Stasera vedremo la seconda parte di questa emozionante rievocazione della storia d'Italia che racconta di una voglia di civiltà e di dignità soffocata nel sangue dal fascismo. La figura di Di Vittorio che anticipa con la sua lotta la modernità dei diritti civili e sociali contro la barbarie del potere baronale e latifondistico. Diritti civili e sociali oggi negati a tanta parte del mondo del lavoro a milioni di precari ed a grande parte dell'immigrazione che proprio nelle terre pugliesi vive condizioni di sfruttamento e di barbarie del tutto simili a quelle affrontate da Giuseppe Di Vittorio. Altro bellissimo racconto nel film è la storia del vocabolario comprato da Di Vittorio per due soldi e le sue scarpe da un venditore ambulante e l'istituzione della scuola per la quale chiede l'obolo all'uscita dalla masse e che permetterà ai contadini di sapere leggere e di potere anche votare.
Pietro Ancona
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(la seconda parte del bel film di Alberto Negrin "Pane e libertà"
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La CGIL di Peppino Di Vittorio non c'è più
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E' drammatico accostare l'apostolato di Di Vittorio per la crescita civile delle masse lavoratrici al Sindacato di oggi. Di Vittorio si batteva per i diritti ivi compreso il diritto di sciopero "senza limitazioni" e legava la ricostruzione dell'Italia dalle distruzioni della guerra alla crescita sociale dei lavoratori. "Pane e lavoro" era la parola d'ordine delle masse, lavoro che produce dignità e benessere e che spinge l'Italia in avanti. Le fabbriche salvate dagli operai si rimettono in moto. In una scena del Di Vittorio mostra una piccola utilitaria Fiat dal costo contenuto che potrà essere acquistata dallo stesso operaio che la produce. L'autodidatta Di Vittorio illustra con parole semplici quanto Keines aveva scritto in ponderosi volumi e Ford aveva intuito dopo l'invenzione della catena di montaggio: produrre per un consumo di massa. Di Vittorio agisce per la piena realizzazione della Costituzione e per fare dei lavoratori italiani la sua base, scelta che assicura democrazia all'Italia. L'attentato a Togliatti non diventa occasione per una guerra civile come quella che straziò la Grecia e fu repressa nel sangue. Il sentimento che anima la figura di Di Vittorio non è mai retorica ma è lo slancio stesso di amore per i poveri, per coloro che soffrono, è senso profondo della dignità della vita. Per questo il lavoro che non deve essere degradato dallo sfruttamento e dall'umiliazione di salari insufficienti.
Di Vittorio considerava l'unità sindacale essenziale, addirittura vitale, per la difesa dei lavoratori italiani. Fece di tutto per salvarla dalle dure leggi della politica che volevano l'isolamento della sinistra politica e sindacale dopo la rottura del governo di unità nazionale. Gli uomini di questa unità erano straordinari e venivano da un lungo percorso di lotte contro il fascismo, di persecuzioni durante le quali avevano financo sofferto la fame, affrontato gravi pericoli, il carcere, lo smembramento delle loro famiglie. Bruno Buozzi sarà ucciso dai tedeschi quasi il giorno stesso dell'arrivo degli americani e Achille Grandi scomparirà presto per una mortale malattia. Certamente l'unità sindacale era un valore dal momento che a volte l'unità dei lavoratori non basta senza l'intesa delle organizzazioni. Ma oggi è diventata paradossalmente e tragicamente un disvalore
dal momento che si realizza soltanto per la restituzione al padronato e per l'annullamento dei diritti conquistati
durante tutta la fase storica che va da Di Vittorio a Luciano Lama. Oggi l'unità è possibile soltanto se la CGIL
accetta una "riforma" del contratto nazionale di lavoro che lo svuota di contenuto a vantaggio della "produttività" assicurata da un vero e proprio ritorno del lavoro a staglio, a cottimo. La disponibilità dei Sindacati a cedere diritti non si limita alla sfera contrattuale, ma si estende al welfare. Si prepara una ulteriore riduzione, un quasi azzeramento delle pensioni e c'è già una disponibilità ad accettare. Ieri il governo ha varato misure offensive per gli ammortizzatori sociali dei precari, elemosine pari al venti per cento di una retribuzione spesso non superiore a settecento euro mensili. Insomma, oggi si difendono i lavoratori soltanto se la CGIL prende le distanze da Cisl Uil e UgL e se resiste alle pressioni del PD a favore della Confindustria .
Il PD, epigone del partito di Di Vittorio, oggi elegge deputati della Confindustria come Colannino, Merloni, Calearo che non sono industriali "illuminati" che hanno accettato le rivendicazioni dei lavoratori, ma sono portatori di una linea durissima di spoliazione di diritti. Inoltre, ai braccianti difesi da Di Vittorio sono subentrati gli immigrati che vivono condizioni simili e forse più dure. La linea della CGIL di oggi è simile a quella degli ultimi anni del prefascismo. La CGIL sembra attratta, piuttosto che dalle condizioni reali delle persone, dalla macroeconomia. Ieri il suo ufficio studi si è unito alle previsioni catastrofiche della Confindustria limitandosi a profetizzare un aumento enorme della disoccupazione senza una analisi delle responsabilità e senza indicare una piattaforma di rivendicazioni. Si limita a chiedere una tassazione dei redditi alti che è anche meno di quanto Obama propone per gli Usa dal momento che non attacca i benefit e gli altri privilegi di un ceto manageriale che si ritaglia una bella fetta delle risorse nazionali. Insomma la CGIL di Di Vittorio che aveva identificato nelle conquiste dei lavoratori la crescita civile e sociale dell'Italia non c'è più e da anni si lavora allo smantellamento di quanto si era creato. Oggi la classe lavoratrice italiana alla quale viene negata l'esistenza stessa come "classe", è più povera di almeno il dieci per cento del reddito nazionale ceduto ai ceti imprenditoriali ed al parassitismo parapubblico dei managers e della politica, è inquieta, spaventata, priva di futuro. E questo non soltanto a causa della crisi, ma di una ripresa in grande stile della lotta di classe fatta però soltanto dai padroni e dai partiti che li appoggiano contro i lavoratori che subiscono. Il loro salario è mediamente meno del trenta per cento di quello di venti anni fa. I lavoratori, dagli accordi di concertazione del 1993 stipulati da Trentin e dagli altri, sono stati condannati all'impoverimento. A questo si aggiunge oggi la devastazione introdotta dalla legge Biagi nel rapporto di lavoro che ha del tutto mercificato la prestazione d'opera. Il lavoratore è diventato "usa e getta" di una imprenditoria selvaggia. Il barone di Cerignola ripeteva "mondo era e mondo sarà". A guardare quanto sta succedendo bisognerebbe dire che forse aveva ragione......oppure dobbiamo convincerci che non è così e che c'è sempre una speranza anche quando si è nel buio più opprimente?


Pietro Ancona
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napolitano commemora Biagi

La legge Biagi ha intossicato il diritto del lavoro
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Il discorso fatto dal Presidente della repubblica in memoria di Biagi è inaccettabile. Non si possono spacciare per idee motrici di rinnovamento il vasto armamentario che la legge sviluppata sulla base delle indicazioni del giuslavorista e che è opera della destra asociale razzista ha offerto al padronato per eludere la instaurazione di rapporti di lavoro rispettosi dei diritti che la Costituzione garantisce : il diritto ad un salario dignitoso dentro un'azienda che non deve essere finalizzata soltanto al profitto ma anche ad assolvere ad un ruolo sociale. Il Presidente ha attaccato come estremisti coloro i quali contestano la legge trenta. Ma estremista è certamente chi, usa la legge, per negare presente e futuro ai suoi dipendenti non a caso definiti "atipici". La legge Biagi ha intossicato il diritto del lavoro con una congerie di possibilità nessuna delle quali scaturisce direttamente dalla modernità della produzione e del ciclo economico. Un milione di cocopro realizzano "progetti" che esistono soltanto nella fantasia dei loro sfruttatori. Tutte le forme in cui si articola il precariato italiano e che riguardano diversi milioni di lavoratori in grande parte giovani che sono incanutiti in durissimi percorsi di contratti a termine a volte rinnovati molte volte a riprova della loro artificiosità, del loro essere un sotterfugio giuridicamente spesso inattaccabile, per tenere con il cuore in gola ed a basso costo una mano d'opera umiliata sono invenzioni di un laboratorio di destra sociale, una officina per la demolizione del limpido diritto del lavoro che vantava l'Italia. Aggiungo che non escludo una diretta responsabilità della legge trenta e di tutti i marchingegni diabolici che la contornano come le agenzie di lavoro interinale, le cooperative fasulle, le compagnie, nella terribile mortalità che il lavoro oggi comporta. Quattro morti al giorno sono certamente anche il prodotto terribile dell'uso di persone spesso mandate al massacro senza alcuna preparazione professionale. Mi piace ricordare che la torre Eiffel fu costruita in due anni in condizioni estreme di difficoltà ambientali e non ebbe alcun infortunio mortale tra i suoi carpentieri. La incompetenza produce spesso l'incidente e la responsabilità non può essere attribuita a chi soccombe pur di avere un pò di salario.
Nella celebrazione di oggi il terrorismo è diventato secondario rispetto i contenuti proposti da Biagi e dalla sua scuola che oggi annovera Sacconi tra i suoi maggiori esponenti. Questa è stata la svolta di oggi: lo Stato radunato attorno alle sue tre massime cariche non tanto per condannare il terrorismo come risposta inaccettabile e sbagliata al conflitto sociale quando per sacralizzare un orientamento giuslavoristico che è tra le cause più importanti della depressione che affligge oggi l'Italia: un paese in cui milioni di lavoratori sono tenuti a pane e acqua e minacciati dalla crescita di un precariato che divora la sicurezza delle famiglie, che apre grossi processi di dequalificazione, che mantiene in condizioni umilianti tantissime persone che non possono più fronteggiare l'esistenza con un solo stipendio ed anche con due stipendi o salari stentano moltissimo a galleggiare in una società in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i lavoratori sono diventati assai poveri: la legge Biagi ha contribuito alla diffusione della infelicità, della incertezza, dell'ansia che attanaglia milioni di persone.
Oggi lo Stato non ha fatto un momento di lotta al terrorismo ma a quanti ritengono inaccettabili prospettive di vita come quelle offerte dalla legge trenta e da tutte le altre che sono armoniche ad essa. Oggi lo Stato si è schierato con il padronato e si è messo contro la popolazione lavoratrice. Non credo proprio che il paternalismo di chi indica la strada tracciata da Biagi ai giovani potrà essere uno stimolo per la crescita. Lavorare con scadenze trimestrali (a volte financo settimanali) per pochi spiccioli non aiuta nè le crescita delle persone nè quelle del sistema Italia. Il futuro dell'Italia è nella sicurezza dei lavoratori, nel loro benessere,nella possibilità di mantenere bene una famiglia, fare studiare i figli. Non è con il feroce uso di marchingegni che hanno dato dignità giuridica alla illegalità dello sfruttamento che andremo lontani. Fabbriche ed uffici popolati da persone insoddisfatte e pieni di problemi di sopravvivenza non produrranno che danno. Le persone non possono essere "usa e getta". Hanno diritti che prima o poi saranno rivendicati.
L'intervento delle massime cariche dello Stato a difesa del precariato rappresenta una brutta novità nella deriva a destra di questo nostro Paese.

Pietro Ancona
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/napolitano/napolitano-fazioni/napolitano-fazioni.html

giovedì 12 marzo 2009

serbatoi d'acqua

in collegamento, ieri pomeriggio, dal Consiglio Comunale di Palermo con il
sindaco di Khan Yunis abbiamo visto la città prima e dopo i bombardamenti ed
appreso una cosa raccapricciante.

Tutti i serbatoi delle abitazioni private sono stati danneggiati, bucherellati,
dall'esercito israeliano allo scopo di assetare la popolazione ( ventidue giorni
di operazioni militari)

Le bombe usate per gli edifici erano in grado di penetrare le fondamenta e
distruggerle. Gli edifici sono stati letteralmente divelti dal suolo.

uno scandalo consumato senza reazioni

uNO SCANDALO CONSUMATO SENZA REAZIONI
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Le TV hanno mostrato un pezzo di video registrazione della confessione resa agli inquirenti di uno dei due accusati dello stupro della Caffarella.

Mi domando se è normale che un atto registrato non so se dalla polizia o dal Magistrato venga offerto un pasto a milioni di persone per avvalorare la tesi della colpevolezza del rumeno all'indomani dello scagionamento degli accusati.

Mi chiedo anche se il rumeno ha confessato senza esserne colpevole un gravissimo crimine come lo stupro che cosa sia successo "prima" della registrazione della confessione.
Mi domando ancora come faceva ad essere a conoscenza di tanta dovizia di particolari. Da chi li ha appresi? Qual'è stato il ruolo della polizia rumena? Che cosa è realmente accaduto?
Intanto arriva una ulteriore smentita per l'altro stupro attribuito ad uno dei due rumeni .. Non era bastata per la scarcerazione il mancato riconoscimento della vittima (il violentatore era incappucciato) Ora arriva la prova negativa del DNA. Basterà ?
Mi domando quale regia presieda a questa criminalizzazione che non vuole sentire ragioni degli immigrati e dei poveri. Ho letto cose di questo genere: si, è vero, non sono violentatori ma non sono neppure stinchi di santo. Insomma, sulla colpevolezza o non dell'atto è preminente la condanna a priori del soggetto perchè straniero, senza lavoro, senza casa, quindi delinquente!!-Si sta raggiungendo l'equazione:povero eguale delinquente!!
I due rumeni restano in carcere per calunnia ed autocalunnia per avere attribuito a se stessi il delitto come si fosse del tutto normale che una confessione che gli imputati dicono estorta possa configurare una punizione così dura e così immediata.
Se la giustizia è questa, non cìè giustizia in questo Paese!
Pietro Ancona
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